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Gf Vip, Alfonso Signorini e le sue affermazioni sull’aborto scatenano una bufera

Nella puntata del Grande Fratello Vip andata in onda lunedì sera il conduttore ha pronunciato parole surreali, che hanno suscitato l’indignazione del web e non solo

di Beatrice Anfossi | 16 Novembre 2021
Alfonso Signorini, Grande Fratello Vip 6 - Foto: Ufficio stampa Endemol Shine Italy

Lunedì sera, nel consueto appuntamento con il Grande Fratello Vip, è andato in onda uno spettacolo che ha del surreale. E non stiamo parlando dell’ennesimo teatrino della moglie tradita in lacrime, o dei tentativi di vedere liason amorose anche laddove non esistono. Stiamo parlando di qualcosa di ben più grave, che non può – e non deve – essere bollato soltanto come l’ennesima gaffe di un conduttore un po’ sprovveduto, né come la modesta opinione di un singolo. Perché se Alfonso Signorini in prima serata su Canale 5 decide di parlare (a sproposito) di aborto, è giusto che se ne assuma la responsabilità.

Presto spiegato il fatto: tutto è nato da uno scherzo che gli autori hanno architettato in settimana ai danni di Giucas Casella, facendogli credere che la sua cagnolina fosse rimasta incinta di un cane di grossa taglia. Ieri sera in puntata Giucas, interpellato sulla questione, ha ipotizzato di far abortire la cagnolina, scatenando la reazione del conduttore. “Noi siamo contrari all’aborto in ogni sua forma”, ha tuonato Alfonso Signorini, nel silenzio dello studio.

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Alfonso Signorini Grande Fratello Vip 6

Alfonso Signorini, Grande Fratello Vip 6 – Foto: Ufficio stampa Endemol Shine Italy

 

Alfonso Signorini aborto: chi sarebbe questo “noi” di cui parla?

Un’affermazione del tutto arbitraria, che ha scatenato – come era prevedibile – una vera e propria bufera sul web. E se troppo spesso le tastiere diventano armi spuntate di battaglie futili e insensate, in questo caso l’indignazione è fondata e assolutamente motivata. Il diritto all’aborto, lo ricordiamo, è previsto da una legge approvata dal referendum del 1981, quindi diretta affermazione della volontà popolare. Viene spontaneo quindi chiedersi: il plurale maiestatis utilizzato da Signorini chi dovrebbe comprendere? Chi sarebbe questo “noi” di cui il conduttore si è fatto portavoce? Gli autori del Grande Fratello? La rete Mediaset? Di certo non il popolo italiano, che in merito si è espresso molto chiaramente.

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E neanche la gran parte delle donne, che hanno lottato – e ogni giorno lottano – per i propri diritti, le sole che realmente avrebbero voce in capitolo sul tema, se una discussione dovesse esserci. Ma quelle donne, ieri sera, dov’erano? Nessuna di quelle presenti in studio ha battuto ciglio di fronte a un’affermazione la cui gravità è apparsa fin da subito. Non c’è stato contradditorio, non è emersa neanche la minima indignazione: come se tutto fosse lecito, nella splendente tv generalista. Che senso ha allora mettere in piedi teatrini vestendosi di arcobaleno e indossando impropriamente indumenti di altre culture per manifestare “solidarietà”, se neanche si è in grado di essere solidali con le persone che ti stanno accanto? Ma soprattutto, è questa la prova che in televisione tutto è concesso?

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Ancora ci risuonano nelle orecchie le “provocatorie” parole pronunciate qualche tempo fa da Pio e Amedeo: “Ormai non si può più dire niente”. Il problema, invece, è proprio che si può dire tutto, non esistono cartellini gialli ed espulsioni, così come non esiste la tanto osteggiata cancel culture. Alfonso Signorini venerdì tornerà in studio, chiederà scusa con sguardo affranto “a tutti coloro che ha offeso” e potrà ricominciare a parlare del colore di capelli della Cipriani. Sarebbe quasi più apprezzabile se si assumesse la responsabilità di una sua opinione, invece di nascondersi dietro un “noi” che non potrebbe essere più lontano dalla realtà.