Kabir Bedi, l’iconico interprete di Sandokan rivela: “Ho anche intervistato i Beatles”

L’attore indiano racconta nuovi dettagli sulla sua vita prima del successo

di giuseppe | 20 Ottobre 2021
Foto: Instagram @ikabirbedi

In un’intervista al Corriere della sera, Kabir Bedi si racconta in occasione dell’uscita del suo libro Storie che vi devo raccontare – la mia avventura umana. Ripercorrendo la sua vita a partire da prima che il successo arrivasse, fino ai quattro matrimoni e al suicidio del figlio Siddharth. Prima di aver girato ben 130 film e diverse serie tra cui Beautiful e Dynasty, da ragazzo per pagarsi gli studi trovò lavoro in una radio e lì ebbe l’occasione di intervistare a New Delhi i Beatles, nel giorno che, come dice, gli cambiò la vita. Sfortunatamente però la radio cancellò il nastro e lui stizzito si mise sopra un treno diretto a Mumbai.

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Proprio a Mumbai tutto ebbe inizio e lui, dopo una parentesi da grafico pubblicitario, divenne attore di teatro e di cinema. A quel punto un altro grande incontro fu quello con Sergio Sollima e Nino Novarese, premio Oscar per i costumi del film Cleopatra. Sollima era alla ricerca di un attore atletico e slanciato, al che tutti gli indicarono proprio Bedi, il quale volò a Roma per essere provinato. In Italia lo accolse un clima rigido e Novarese gli regalò un cappotto che Kabir Bedi gli ripagò poi grazie al successo ottenuto nel nostro paese: “Me li restituirai perché, un giorno, sarai ricco” gli disse.

Foto: Instagram @ikabirbedi

 

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“La mia vita cambiò, anche perché Bollywood richiedeva numeri di canto e ballo che non erano il mio forte: lì, non avrei avuto la stessa carriera” continua l’attore. Parlando del suo successo ricorda un episodio, sempre a Roma, in cui sceso dalla scaletta di un aereo si trovò uno stuolo di fan impazziti per lui, che timidamente si mise alla ricerca del personaggio famoso tanto acclamato. vedendo che non c’era nessun altro se non lui si rese conto di essere diventato una star. Il successo infatti lo raggiunse, seppur con difficoltà, anche negli Stati Uniti, dove interpretò anche uno 007 con Roger Moore.

Kabir Bedi oggi: Sandokan è nella mia natura

La scena che lui ricorda come la più pericolosa arriva invece durante un altro film. L’attore dichiara infatti “Ho rischiato la pelle solo girando Il corsaro nero: il galeone affondò e stavo per annegare nei miei stivali.” I set di Sandokan gli richiesero invece minore preparazione. In una lettera indirizzata ai suoi genitori scrive infatti “Niente sudore, tensione, nulla da preparare. Io sono Sandokan nello spirito: libero, indomito, nobile, un leader fra gli uomini.” Questo sicuramente si deve ricondurre all’educazione che il padre e la madre gli impartirono. Madre inglese e padre indiano, insieme lottavano contro il colonialismo e per aiutare i poveri.

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L’intervista ha anche toccato corde più intime, ripercorrendo i quattro matrimoni dell’attore. Dopo il terzo divorzio è arrivata l’unione con Parveen Dusanj, con la quale, come lui stesso afferma, ha trovato oggi l’amore che ha sempre cercato. Lui e la moglie si sono incontrati proprio in Italia sul set di Un medico in famiglia. Infine la tragica morte del figlio Siddharth, che si è tolto la vita a causa di un disturbo da schizofrenia. “Gli diagnosticarono la schizofrenia mentre si laureava alla Carnegie Mellon. Era un genio della tecnologia. Ho fatto di tutto per salvarlo. Ricordo le passeggiate a Santa Monica: stordito dai farmaci, soffriva perché non sentiva più il sapore delle cose di tutti i giorni. Il suo desiderio non era di essere genio, ma di essere normale. Noi dimentichiamo che esperienza straordinaria sia la normalità” racconta Bedi.