Conosciuto più all’estero che in patria, Leonardo Fioravanti non passa proprio inosservato. Oltre alla sua bellezza tutta italiana, negli anni ha sviluppato una potenza sportiva tale per cui “Leo” è considerato uno dei migliori surfisti della nostra penisola. E il destino, da una parte maligno, dall’altra gratificante, ha lasciato che Fioravanti ottenesse il ticket che ogni atleta ambisce, ovvero il pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020. L’annuncio è arrivato dopo che Jordy Smith ha subito un infortunio, lasciando il posto alla prima riserva che guarda caso era proprio l’italiano. Ma chi è Leonardo Fioravanti?
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Nato all’ombra del Colosseo l’8 Dicembre 1997, tra le vie della Città Eterna, è diventato poi un vero e proprio pellegrino della Terra. Leonardo si è mosso per il mondo come se ogni strada, ogni Paese fosse una spiaggia infinita: Australia, Martinica, Sud Africa, ovviamente Italia, Francia, Portogallo, Hawaii, Brasile, non esiste un angolo di cielo o di mare che Leonardo non consideri casa sua e non esiste onda a cui non possa dare del tu. Quella per l’acqua salata, quella per il surf, è più di una semplice passione, più di un talento che con il lavoro diventa una professione: è una corda dell’anima che nasconde un’attitudine innata, uno spirito gitano che riunisce in un unico credo persone provenienti da territori distanti tra loro. Un surfista lo è sempre e lo è da sempre, proprio come Leo, che ha cominciato a maneggiare la tavola all’età di 4 anni.
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Lo stile di vita profuso da questo sport, Leonardo l’ha imparato per osmosi dal fratello Matteo e da lui ha imparato subito quali fossero gli ingredienti del successo: fatica, fantasia e resilienza. Così, titoli e riconoscimenti non si sono di certo fatti attendere, diventando campione europeo under 21 quando di anni ne aveva soltanto 16, e poi primo italiano di sempre a qualificarsi per la World Surf League, la vera università del surf, il molo a cui ogni appassionato del settore aspiri ad arrivare.
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