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Bolle: “In un momento così bisogna ripartire dall’arte e dalla cultura”

Il ballerino ricorda l’importanza dell’appuntamento “A riveder le stelle” alla Scala di Milano Roberto Bolle, ospite di Che tempo che fa, condotto da Fabio Fazio su Rai 3, ha ribadito l’importanza dell’appuntamento fissato per il 7 gennaio di A riveder le stelle alla Scala di Milano, evento “molto significativo in questo momento per la cultura. […]

di Staff | 7 Dicembre 2020
Foto: Ufficio Stampa

Il ballerino ricorda l’importanza dell’appuntamento “A riveder le stelle” alla Scala di Milano

Roberto Bolle, ospite di Che tempo che fa, condotto da Fabio Fazio su Rai 3, ha ribadito l’importanza dell’appuntamento fissato per il 7 gennaio di A riveder le stelle alla Scala di Milano, evento “molto significativo in questo momento per la cultura. È un messaggio che la cultura e l’arte non si devono fermare ma devono ripartire.”

“In un momento così difficile, così duro e così buio per l’umanità – ha ricordato Bolle –  bisogna ripartire dall’arte e dalla cultura. Ci può dare conforto, gioia, bellezza, è quello che veramente ci può far rinascere, è la luce in fondo al tunnel. Questa Prima è particolarmente importante, perché la Scala è il simbolo della cultura italiana in tutto il mondo. Ci sarà una parata di stelle, tutti insieme per segnare una rinascita e una ripartenza”.

Roberto Bolle: “Andrò in pensione ad aprile 2022” |SCOPRI

Foto: Rai

Roberto Bolle A riveder le stelle: un appuntamento imperdibile

Roberto Bolle danza con Vasco Rossi |SCOPRI

Roberto Bolle, orgoglio italiano nel Mondo, recentemente ha ironizzato sul suo futuro parlando di essere prossimo alla pensione: “I ballerini vanno in pensione a 47 anni. Io ne ho 45, quindi sto per andare in pensione, andrò in pensione ad aprile 2022”, anche se noi siamo convinti che la sua vita professionale sarà ancora ricca di grandi impegni, dato il suo amore per la danza.

Clip video tratta dal programma Che tempo che fa su Rai 3 (RaiPlay)

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Che la danza sarebbe stata la sua vita, del resto, è una cosa di cui Bolle si rese conto già quando era molto giovane: “Avevo cinque o sei anni – ricorda – , ero a casa e ballavo da solo davanti alla televisione. Era qualcosa che sentivo, un mio modo di esprimermi. Il modo che trovavo per liberarmi ed esprimere le mie emozioni, invece di usare la parola. Ero un ragazzo timido e riservato, nella danza mi sentivo libero di esprimere queste emozioni”.