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Thegiornalisti: “Ma quale crisi, il gruppo vuole continuare”

Marco Primavera parla del futuro della band e invita tutti a Roma il 7 settembre Abbiamo raggiunto Marco Primavera, batterista dei Thegiornalisti, durante una meritata vacanza in Puglia, in cerca di un po’ di relax prima del 7 settembre, giorno in cui in una data unica slegata da qualsiasi tour, come lui stesso ci tiene […]

di Ruggero Biamonti | 15 Agosto 2019
Foto: Ufficio Stampa

Marco Primavera parla del futuro della band e invita tutti a Roma il 7 settembre

Abbiamo raggiunto Marco Primavera, batterista dei Thegiornalisti, durante una meritata vacanza in Puglia, in cerca di un po’ di relax prima del 7 settembre, giorno in cui in una data unica slegata da qualsiasi tour, come lui stesso ci tiene a precisare, si festeggeranno i dieci anni del gruppo.

Marco si è subito dimostrato simpatico e molto disponibile a rispondere alle nostre domande e ai microfoni di Rumors.it ha spiegato come è nato il gruppo, quali sono le influenze musicali, ma soprattutto ha allontanato le voci di una crisi all’interno della band.

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Foto: Ufficio Stampa

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Rumors.it: Ciao Marco, innanzitutto come mai il tuo gruppo ha un nome così singolare?

Marco Primavera: La band ha questo nome un po’ particolare perchè volevamo che nel nome del gruppo fosse contenuto il nome giornalisti, dato che volevamo raccontare le cose che avevamo dentro, e una sera si è poi deciso di aggiungere l’articolo the. È nato tutto per gioco all’inizio eravamo vari musicisti di varie band romane, siamo diventati una band vera e propria quando abbiamo visto che c’era sintonia tra di noi.

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R: Quali sono le vostre influenze musicali?

P: Dipende, il primo disco sono andato a farlo con un disco degli Strokes (un gruppo musicale rock alternativo/indie rock formatosi a New York nel 1998 ndr) nello zaino. Completamente diverso dai riferimenti del terzo disco che è ispirato alla musica anni ’80 tipo David Bowie: dipende tutto dalle ‘fasi lunari’ della band.

R: C’è chi dice che siete stati gli inventori dell’Indie e che poi lo avete tradito, come rispondi?

P: Gli inventori dell’Indie sono stati a livello mondiale gli Strokes, non diteci che siamo gli inventori dell’Indie perchè non esiste! Noi in Italia abbiamo portato a un pubblico un po’ piu ampio, non un genere musicale, ma una musica che prima si suonava davanti a meno persone. Siamo noi e qualche altra band, senza fare nomi, che abbiamo semplicemente migliorato il nostro approccio alla musica. Non siamo stati noi ad inventarlo e l’accusa di averlo tradito non ha senso, solo perchè la prima canzone era di un genere e le altre di un altro?

R: Qual è la canzone che vi rappresenta meglio?

P: La canzone che ci rappresenta meglio è I The giornalisti.

R: Come rispondi a chi, in questi giorni, ha parlato di crisi?

P: Non c’è nessuna crisi, il gruppo vuole assolutamente continuare, ci siamo salutati a fine luglio prima delle vacanze e ci siamo detti, anche se non ce n’era bisogno, che questa storia che è uscita sui giornali era tutta una sciocchezza. Qualcuno aveva messo in giro una voce falsa, ci siamo abbracciati e abbiamo detto di continuare a fare come abbiamo sempre fatto, anche nei confronti delle persone che dicono queste cose. Perciò non c’è nessuna intenzione di scioglierci: è una falsità.

R: Un’ultima domanda, il 7 settembre per voi sarà una data molto importante, vero?

P: Il 7 settembre, al Circo Massimo, con questa data unica, andiamo a celebrare quello che è successo in questi anni che sono stati un po’ un ‘frullatore’, ma soprattutto andiamo a celebrare i nostri 10 anni di carriera, perchè noi ci siamo formati nell’autunno del 2009 e volevamo quindi fare una festa unica completamente slegata dal tour.

Foto: Alessandro degli angioli