L’ex velina: “Se porti una minigonna non sei una poco di buono”
Melissa Satta, moglie del campione centrocampista del Las Palmas Kevin-Prince Boateng, è una delle showgirl italiane più seguite sul web. Il mese scorso su Instagram aveva postato la lettera dei suoi legali per un’episodio che l’aveva toccata e ferita particolarmente. Scriveva infatti l’ex velina: “Purtroppo in questi giorni è successa una cosa che mi ha colpito molto. Forse per la prima volte ho capito tante donne e ragazze che vengono colpite da bullismo mediatico e violate nella privacy”.
Melissa Satta e la polemica sugli slip | LEGGI
Il fatto in questione riguardava la partecipazione ad una puntata del programma calcistico “Tiki Taka”. La Satta raccontava più in specifico: “Solo perché ho indossato una gonna alcune menti evidentemente non sane hanno insinuato che fossi priva di biancheria intima e così la notizia su internet è diventata sempre più virale con tutta la sua gravità. Cosa ancor più grave è che è stata ripresa da alcune sedicenti testate giornalistiche come se fosse vera”.
La lite social tra J-Ax e Chef Rubio. J-Ax: “Ho sbroccato, ecco perché” | LEGGI
Questa settimana, intervistata da Grazia, Melissa spiega bene questa sua reazione all’aggressività di certe persone sul web: “Io sono social e riservata. E questa non è una contraddizione, questa sono io”. La Satta parla di come ha imparato a reagire agli odi e alle invidie che deve affrontare chi vive sotto i riflettori: “Quando nessuno ti tutela, devi farlo da sola. Ci sono ragazze che si mettono sui social senza sapere che si buttano in pasto agli squali. Non capiscono che chiunque può vedere le tue foto e poi scrivere di te qualsiasi cosa. Chi non c’è passato, non sa quanto sia difficile leggere falsità scritte e postate da persone che non ti conoscono, ma che possono esercitare un devastante potere su di te, e farti del male”.
Emis Killa dice la sua sul bullismo | LEGGI
Continua la showgirl: “C’è ancora gente che tratta una ragazza che mette la minigonna come una poco di buono. Io sono una che non si è mai spogliata. Ho scelto di non fare calendari, perché mi è sempre sembrato importante concedermi una forma di rispetto, di pudore. Ma ti pare che mio figlio debba leggere, in futuro, certe sciocchezze su di me?”.