Un cinguettio impertinente scatena l’ira della conduttrice
Il sottotitolo di ‘Selfie‘, la trasmissione condotta in prime time da Simona Ventura su Canale 5, è ‘Le cose cambiano’. Ma gli insulti, soprattutto se “social“, restano.
La regina dei reality televisivi, da poco di nuovo al timone di un programma tutto suo sulla rete ammiraglia del Biscione di Cologno Monzese, giunto alla seconda puntata della seconda stagione, si è resa protagonista di uno scambio di battute estremo, dal contenuto “scatologico”, con un utente di Twitter.
Outfit @SelfieUfficiale 📸 #selfie
#look @bettafranchi #hair #makeup @infopatty #outfit #outfitoftheday pic.twitter.com/d5i6zGt9NL— Simona Ventura (@Simo_Ventura) 15 maggio 2017
Il malcapitato telespettatore, evidentemente un fan accanito delle finzione di Canale 5, aveva deciso di esprimere, attraverso un messaggio assai maleducato e provocante, illustrato con una sfilza di inequivocabili emoticon di contorno, un suo giudizio qualitativo su ‘Selfie‘, definendolo letteralmente un programma di “m…”.
Ricordava inoltre a Simona Ventura di aver abbondantemente sforato nei tempi di conduzione, costringendo la rete a modificare il palinsesto, così da far slittare la messa in onda di la messa in onda di ‘Amore pensaci tu’ ben oltre le ore piccole.
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La rissa, perpetrata a colpi di emoticon, si è innescata quando il cinguettio incriminato, selezionato e letto dalla Ventura, è stato immediatamente seguito da una risposta dello stesso tenore da parte di Super Simo, che non si è certo fatta pregare per rilasciare un suo commento sulla persona del telespettatore.
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Alcuni malignano che l’ex prima donna di ‘Quelli che il calcio” sia piuttosto nervosa per i risultati di ascolti non esattamente esaltanti che ‘Selfie‘ sta ottenendo, pari ad un 15% di share, anche se a sua parziale discolpa conta il fatto di essersi dovuto scontrare con la fiction di punta della Rai, interpretata da Kim Rossi Stuart.
Il trash in tv si sa, fa sempre share e non serve certo l’acume del commissario Maltese per scoprirlo. Ci auguriamo davvero “che le cose cambino” e che il livello, possibilmente, si alzi.
Nicolò Canziani
