Il presentatore verso un’altra emittente
Non bastano le dodici puntate che la Rai gli ha offerto, Massimo Giletti non riesce a mandare giù la cancellazione dai palinsesti della sua Arena. Una creatura che lui stesso ha fatto nascere e crescere nel tempo diventando un programma con ascolti record, con una media del 20% di share.
Anche la politica è scesa in campo per difendere il presentatore, per Gasparri è “informazione scomoda”, per Salvini uno “scandaloso bavaglio”, per La Russa una “vergognosa epurazione”. Mentre il diretto interessato non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali.
Massimo Giletti a Domenica Live con Barbara D’Urso? |LEGGI
La tentazione di lasciare tutto però parrebbe forte, anche dopo quasi trent’anni di fedeltà all’azienda e difficilmente gli potrebbero fare cambiare idea alcune prime serate garantite da Viale Mazzini, ma a tema musicale, ben lontano dagli argomenti di cui si discute solitamente all’ Arena.
A non capire questa scelta è il consigliere Giancarlo Mazzucca: “Anche alla luce del rinnovo di Fazio, la chiusura dell’Arena è un’assurdità. Abbiamo fatto la battaglia per superare il tetto agli stipendi che, se introdotto, avrebbe portato a un depauperamento dell’offerta Rai, e ora costringiamo un professionista come Giletti che conduce una trasmissione di successo, per ascolti e introiti pubblicitari, a lasciare la Rai: è un controsenso”.
Massimo Giletti fa marcia indietro. Niente Mediaset, resta in Rai |LEGGI
Ma i vertici Rai sono convinti a far tornare Domenica In a quel grande contenitore di intrattenimento puro che in fin dei conti è sempre stato, mentre a Giletti è stata offerta la conduzione di programmi musicali sull’onda del grande successo che hanno avuto Zucchero-Partigiano Reggiano o Viva Mogol.
Novità potrebbero arrivare dalla Commissione di Vigilanza che si riunisce domani, ma se non ci sarà un dietrofront dell’azienda Massimo Giletti (il cui contratto scade a fine mese), per la prima volta dopo tanti anni potrebbe passare in un’altra emittente.
Ruggero Biamonti