Il produttore minaccia di querelare la diva per le accuse
Quando scoppiò il caso Weinstein, lo scorso anno, Uma Thurman era già una tra le attrici che si erano schierate contro il produttore accusato di molestie da altre colleghe di molte parti del mondo. Poi nel novembre scorso, la musa di Quentin Tarantino ha trovato il coraggio di raccontare in dettaglio i particolari della sua esperienza con Weinstein e nello sfogo ha rivolto pesanti accuse anche contro lo stesso Quentin Tarantino in persona, ma non per motivi riguardanti la sfera sessuale.
Stavolta, però, Harvey Weinstein si dichiara pronto a querelarla, commentando di essere molto deluso dai particolari minuziosi raccontati dalla Thurman dopo 25 anni dall’episodio accaduto e respingendo le accuse.
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Uma Thurman ha raccontato in un’intervista al New York Times di essere rimasta profondamente segnata dal comportamento di Weinstein all’epoca del film Pulp Fiction. “I complicati sentimenti che ho su Harvey riflettono quanto mi sento in colpa per le donne aggredite dopo di me. Io sono una delle ragioni per cui una ragazza entrava nella sua stanza da sola, proprio come me”. E poi spiega cosa successe nel 1994 all’hotel Savoy di Londra, poco dopo la “prima” di Pulp Fiction, quando Harvey Weinstein “mi sbattè sul letto. Cercò di spingersi dentro di me e di calarsi i pantaloni. Non mi violentò, ma era come se fossi stata un animale che cercava di liberarsi”.
Pochi giorni dopo l’attrice ricorda di aver ricevuto un mazzo di “volgari” rose gialle e dopo molte insistenze Uma decise di rivederlo, accompagnata da un’amica, per parlare di lavoro. In quell’occasione Weinstein minacciò Uma Thurman di farle deragliare la carriera.
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L’animosità di Harvey contro Uma influì anche sul rapporto con Quentin Tarantino, che l’attrice accusa raccontando che durante le riprese del secondo Kill Bill, in Messico, di essere stata costretta dal regista a guidare una Karmann Ghia senza controfigura. Così l’auto andò a sbattere contro un albero provocandole durature lesioni alle gambe e una commozione cerebrale.
In proposito ricorda che Tarantino le disse: “Devi andare a 60 chilometri all’ora o i capelli non voleranno come si deve e ti farò ripetere la scena”. Ma lei aggiunge: “Quell’auto era una cassa da morto. Il sedile non era avvitato e la strada era sterrata e tutta curve” così ora che finalmente l’attrice ha ottenuto da Tarantino il video dell’incidente e lo ha consegnato alla polizia.
Roberta Mazzacane