Il movimento Dissenso Comune risveglia le coscienze
La 62° edizione dei David di Donatello ha omaggiato un regista del calibro di Steven Spielberg, che ha ricevuto il David alla carriera da Monica Bellucci e ha ricordato il cinema italiano che lo ha istruito e fatto sognare. Anche Napoli ha avuto un ruolo fondamentale con ben quattro film premiati (Ammore e malavita, 5 David fra cui miglior film, Napoli velata e Gatta Cenerentola con 2 ciascuno, La tenerezza con uno).
Ma sono le donne le vere protagoniste di questa edizione dei David di Donatello 2018, che è stato aperto da un monologo di Paola Cortellesi, che con molta ironia ha proposto un elenco di parole virate al femminile, dimostrando come, ad esempio, “un cortigiano: un uomo che vive a corte; Una cortigiana: una mi****ta. Un massaggiatore: un cinesiterapista; Una massaggiatrice: una mi****ta” e così procedendo.
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Una presenza forte e significativa quella di Dissenso Comune, rappresentato sul palco anche da Jasmine Trinca, Isabella Ragonese, Serena Rossi, Sonia Bergamasco, Giovanna Mezzogiorno e Claudia Gerini: un movimento nato nel solco di Me Too e degli altri movimenti sorti oltreoceano che mirano a sensibilizzare l’opinione pubblica attaccando un intero sistema di molestie e ricatti.
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Foto: Ufficio Stampa
E tutta la serata è stata declinata al femminile, così quando Jasmine Trinca è premiata come attrice protagonista di Fortunata di Sergio Castellitto dichiara raggiante: “Lo dedico a mia mamma che mi ha insegnato il femminile non stereotipato e alla mia piccola Elsa, ‘cresci bene bella di mamma’”.
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E se Anselma Dell’Olio urla: “La regia è femmina”, il momento rosa raggiunge il culmine con il riconoscimento a due stelle del cinema internazionale, la “nostra” Stefania Sandrelli e Diane Keaton, premiate col David Speciale.
Ruggero Biamonti