Su Twitter il rapper cerca di fare marcia indietro
Kanye West ancora nella bufera per alcune affermazioni rese sulla schiavitù. Il rapper, che recentemente è finito sotto accusa della opinione pubblica per la sua ostentata amicizia con il presidente Donald Trump, si è lasciato andare a una serie di considerazioni sulla schiavitù che hanno fatto imbufalire molti.
“Quando senti parlare di schiavitù da 400 anni. Per 400 anni? Sembra una scelta!”, queste le parole del rapper su un periodo storico durato secoli, che gli Stati Uniti stessi considerano una vergogna, sono state duramente attaccate da un giornalista di TMZ, che ha definito le parole di West “assenza di pensiero”.
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Kanye West ha tentato di fare una mezza marcia indietro dicendo che le sue parole erano “soltanto un’idea”, ma ormai l’indignazione era montata. Non solo il suo sostegno a Trump, con tanto di foto fatta con indosso il cappello con la scritta “Make America great again”, slogan della campagna di The Donald, anche questa nuova sortita sta suscitando polemiche a non finire.
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to make myself clear. Of course I know that slaves did not get shackled and put on a boat by free will
— KANYE WEST (@kanyewest) 1 maggio 2018
My point is for us to have stayed in that position even though the numbers were on our side means that we were mentally enslaved
— KANYE WEST (@kanyewest) 1 maggio 2018
They cut out our tongues so we couldn’t communicate to each other. I will not allow my tongue to be cut
— KANYE WEST (@kanyewest) 1 maggio 2018
Non parla di schiavitù West, perchè è una parola che secondo lui è strettamente collegata alle persone di colore, ma di prigione: “Quindi la prigione è qualcosa che ci unisce come una razza, neri e bianchi, che sono una razza. Siamo la razza umana”, questo il particolarissimo pensiero di West.
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Su Twitter Kanye West cerca di gettare acqua sul fuoco e ne fa una questione di libertà di pensiero: “Per essere chiaro. Naturalmente so che gli schiavi non sono stati incatenati e messi su una barca con la loro volontà. Il mio punto di vista è che siamo rimasti in quella posizione anche se i numeri erano dalla nostra parte, questo significa che eravamo mentalmente ridotti in schiavitù Hanno tagliato le nostre lingue in modo che non potessimo comunicare l’un l’altro. Non permetterò che la mia lingua venga tagliata”.