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Enrico Mentana raggiunto da una lettera di minacce

Pesanti insulti per il direttore del TG LA7 “La tua enfasi che ti fa venire la bava contro chi è stato eletto dal popolo è vomitevole”, con queste parole e questo tono inizia la lettera anonima che è stata iniviata a Enrico Mentana, direttore del TG LA7 e che colpisce anche altre personalità del giornalismo italiano come Lilli Gruber, Francesca […]

di Ruggero Biamonti | 17 Gennaio 2019
Foto: Youtube

Pesanti insulti per il direttore del TG LA7

“La tua enfasi che ti fa venire la bava contro chi è stato eletto dal popolo è vomitevole”, con queste parole e questo tono inizia la lettera anonima che è stata iniviata a Enrico Mentana, direttore del TG LA7 e che colpisce anche altre personalità del giornalismo italiano come Lilli Gruber, Francesca Fanuele, Giovanni Floris, Corrado Formigli, Massimo Giannini e Marco Damilano.

La lettera contiene minacce, insulti e termina con una svastica preceduta dalla frase ‘Boia chi molla’, motto utilizzato negli ambienti della destra politica e neofascista italiana. “Siete degli sfascisti che sperano che si affondi come hanno fatto i vostri padri assassinando molti soldati italiani in Africa, ‘acqua e non benzina, pietre e non pane’, per non parlare di via Rasella”, si può leggere nella missiva.

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Foto: Mediaset

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Enrico Mentana ha risposto con la sua ben nota ironia: postando la lettera suol suo account di Instagram ha scritto: “Appoggio esterno”. Non è mancata la solidarietà espressa dal mondo politico e dai colleghi del giornalista. Di Maio scrive ad esempio: “Massima solidarietà da parte di tutto il MoVimento 5 Stelle ad Enrico Mentana e ai giornalisti cui sono state indirizzate gravi e ignobili minacce. Un gesto vile che va stigmatizzato nella maniera più assoluta”.

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E il Premier Giuseppe Conte ha così commentato: “Le intimidazioni rivolte al direttore Mentana sono un atto vile e inqualificabile. Le minacce a chi esercita la professione di giornalista sono inaccettabili in sé, ma anche perché costituiscono un grave attentato alla libertà di stampa. Sono molto preoccupato perché questo episodio segue di pochi giorni un altro fatto gravissimo, un’aggressione fisica di cui sono stati vittime il giornalista Federico Marconi e il fotografo Paolo Marchetti dell’Espresso”.