Il processo è stato rinviato di nove mesi
Risaliva solo a questa mattina la voce secondo cui Meghan Markle avrebbe richiesto all’Alta Corte di Londra di rimandare il processo contro i due tabloid inglesi Mail On Sunday e Daily Mail. Questo pomeriggio è arrivata la conferma ufficiale: la richiesta è stata accolta e la prima udienza del processo è rinviata di nove mesi. La Duchessa di Sussex infatti avrebbe dovuto presentarsi in tribunale il prossimo 11 gennaio 2021. Ecco che invece, la decisione dell’Alta Corte le permette di prendere fiato.
Meghan si trova infatti coinvolta in una battaglia accanita contro la stampa scandalistica inglese. I due tabloid Daily Mail e Mail on Sunday sono infatti citati in giudizio dalla Duchessa per aver pubblicato degli stralci della lettera privata che Meghan, nell’agosto del 2018, aveva spedito al padre Thomas. La Markle quindi aveva immediatamente avviato le procedure legali necessarie per portare davanti a un giudice i due tabloid. Era tutto pronto e invece ora il clamoroso dietro front. Il giudice Justice Werby, accogliendo la richiesta di rinvio, ha detto: il processo si farà “non prima di ottobre 2021”.
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Meghan Markle processo rinviato: la prima udienza si farà “non prima di ottobre 2021”
Ma perché la Markle e i suoi avvocati hanno avuto l’urgenza di spostare il processo proprio all’ultimo minuto? Effettivamente il comportamento di Meghan ha destato qualche sospetto. Che la Duchessa non se la senta di incrociare il giudizio severo della Regina? Che la sua difesa non sia adeguatamente pronta, rischiando una sonora sconfitta? La richiesta di rinvio di nove mesi è addirittura stata interpretata come il segnale che Meghan sia incinta. Il giudice Werby, da parte sua, ha semplicemente dichiarato che la decisione di rinvio è basata su “motivi riservati” presentati nei giorni scorsi dagli avvocati della duchessa.
La ragione del rinvio che sembrerebbe essere la più veritiera è dovuta ad una strategia del team di difesa di Meghan. Pare infatti che i suoi avvocati stiano cercando il modo di opporsi ad alcuni elementi della difesa, su tutti l’uso della biografia non autorizzata “Finding Freedom”. Nel corso di una precedente udienza i tabloid inglesi avevano sostenuto che Harry e Meghan avessero “collaborato” alla stesura della biografia, dimostrando di essere favorevoli alla divulgazione delle loro questioni private. Meghan aveva prontamente smentito le accuse, ma la giudice Francesca Kanye aveva comunque autorizzato a inserire “Finding Freedom” nelle linee difensive.
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Sotto questa prospettiva allora il rinvio potrebbe essere interpretato come una mossa strategica degli avvocati della Markle che, spostando il processo, avrebbero più tempo per studiare il contrattacco ai tabloid inglesi. Insomma, la battaglia legale della Duchessa continua e non sembra affatto facile poterne uscire indenni. Purtroppo, per conoscere il vincitore di questa guerra mediatica, dovremmo aspettare ancora a lungo.
Ruggero Biamonti