Finalmente è arrivato questo momento. Dopo mesi di spasmodica attesa Meghan Markle e il principe Harry hanno accolto nella loro vita la loro secondogenita. A confermarlo un comunicato ufficiale sul sito della coppia. Ecco cosa dice: “É con grande gioia che il duca e la duchessa di Sussex danno il benvenuto alla loro figlia, Lilibeth ‘Lili’ Diana Mountbatten-Windsor”.
“Lili è nata venerdì 4 giugno alle 11:40 tra le cure fidate dell’Ospedale Cottage di Santa Barbara, California. Pesa 3 chili e 400 grammi. La mamma e la figlia sono sane e stanno bene, e si trovano adesso nella loro abitazione” e poi la conclusione: “Lili è stata chiamata così in memoria della sua bisnonna, Sua Maestà la Regina, il cui soprannome in famiglia è Lilibeth. Il suo secondo nome, Diana, è stato scelto per onorare sua nonna, la Principessa del Galles”.
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Foto: Chris Allerton / SussexRoyal / PA Wire/PA Images / IPA
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Il nome è tutto un programma, e sta già scatenando reazioni contrastanti. C’è chi è commosso del gesto, chi è stupito che non l’abbiano fatto prima Kate e William, duchi di Cambridge e diretti “competitor” della coppia di fuggitivi, e chi invece vede in questa scelta un atto di estrema ipocrisia.
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I punti più contestati sembrano essere due: quello più immediato la scelta di “storpiare”, se così si può dire, il nome della Regina, in una versione più informale e forse americanizzata che non tutti apprezzano. Il secondo è il più ovvio: dopo mesi a parlare male della propria famiglia, di come sono stati osteggiati e vittime di attacchi razzisti a palazzo, sotto che punto di vista considerare questi nomi? Che stiano a testimoniare una volontà di riavvicinamento?
P.L.