L’11 giugno uscirà su Netflix la seconda parte della serie tv Lupin, che consiste in una rivisitazione moderna del classico di Maurice Leblanc. Il protagonista della serie è Assane Diop, un simpatico e ironico ladro gentiluomo interpretato da Omar Sy, che finalmente porta al pubblico un finale prima negato. Assane infatti, nelle prime cinque puntate aveva portato a termine il furto della collana della potente famiglia Pellegrini, per cui il padre era stato ingiustamente incarcerato. Nell’ultima puntata lo ritroviamo invece a inseguire il figlio adolescente, lasciandoci con il cuore in palpitazione. I Pellegrini infatti, che hanno causato la morte del padre di Diop, presunto suicida in carcere, sono alla ricerca di vendetta.
Omar Sy ha raccontato con affetto il suo personaggio, parlando dei suoi problemi sia nell’essere padre che figlio: “Per rivendicare il padre si sottrae alla sua stessa responsabilità di padre, mentre quando trascorre tempo con suo figlio, dimentica quella affannosa vendetta”. La serie, prodotta in Francia, è stata al primo posto nella Top 10 di Netflix in più di dieci mercati. Omar Sy, famoso per il suo ruolo nel film Quasi Amici, torna in settimana con 5 nuovi episodi. Nel cast compaiono anche Harvé Pierre, Nicole Garcia, Clotilde Hesme, Ludivine Sagnier, Antoine Gouy, Shirine Boutella e Soufiane Guerrab. La serie è stata creata da George Kay in collaborazione con François Uzan ed è diretta da Ludovic Bernard e Hugo Gélin.
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Foto: Ufficio Stampa
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La storia è basata sul personaggio del celebre Arsenio Lupin, che da ladro per bene diventa detective, protagonista della storia scritta nel 1905 da Maurice Leblanc. La versione interpretata da Omar Sy è però innovativa e ha il suo fulcro nel tema della vendetta. Dopo diversi anni dall’incarcerazione del padre infatti, Assane userà proprio il libro di Leblanc, che gli era stato regalato dal padre, per vendicarsi. Si tratta dunque di un adattamento, che rispecchia alla perfezione i tempi presenti. Per rendere possibili quindi i diversi passaggi da un personaggio all’altro in modo concreto e realistico, l’autore ha deciso di caratterizzare il protagonista con un senso di ingiustizia, dato dall’essere ignorato e invisibile. Ed è proprio questa invisibilità che gli permette di confondersi con la folla.
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Nella seconda parte invece troviamo un Assane diverso, forse più spavaldo, che simpatizza con gli agenti che cercano di catturarlo. L’autore ha infatti voluto mantenere lo spirito di collaborazione che, nelle novelle di Leblanc, si crea con il detective Guedira. I due, pur essendo ai lati opposti della legge, diventano a modo loro l’uno la controparte dell’altro. Novità della seconda stagione è anche la vicinanza tra Assane e suo figlio, con un rapporto tutto da scoprire, per loro e per noi.