Se non conoscete Lorenzo Palmeri, conviene rimediare subito. L’artista è un poliedrico professionista diviso tra architettura e musica. Attivo negli ambiti del design e della progettazione, Palmeri insegna nelle più importanti scuole di design in Italia e nel mondo e ha ottenuto diversi riconoscimenti in questo ambito. Ma anche musicalmente la sua produzione è davvero interessante. Dopo le collaborazioni con Franco Battiato, Saturnino, Andy e Pacifico, è uscito il suo quarto album, 4 (Crediti cosmici dance floor).
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Noi di Rumors.it abbiamo fatto qualche domanda a Lorenzo Palmeri per saperne di più sulla sua vita divisa tra musica e architettura, sulla sua carriera densa di momenti memorabili e del videoclip del suo ultimo singolo Nuvola.
Lorenzo, prima di essere un musicista, sei un architetto molto attento alla dimensione del design. Secondo la tua esperienza, qual è il legame – o il minimo comun denominatore – tra musica e design?
Divido la mia vita professionale tra queste discipline che hanno tanti termini in comune: la struttura, la pausa, il vuoto, il pieno, la composizione. Il minimo comun denominatore è per me la “progettazione”, vero centro d’interesse, unificante, del mio fare.
Come descriveresti il legame (e le divergenze) del tuo quarto disco 4 (Crediti cosmici dance floor) con i tuoi precedenti lavori in studio?
Bellissima domanda. Il legame sono necessariamente io, volente o nolente. Per il resto cerco di migliorare. E di fatto ogni lavoro, pensato ed operato in un certo modo, determina una crescita.
Foto: Elisabetta Bello / Ufficio Stampa
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Quella del musicista non è ovviamente la tua principale occupazione. Ai tuoi occhi, cosa significa fare musica non per lavoro, ma per necessità? In questo senso, come la musica influenza la tua vita quotidiana e viceversa?
Non faccio distinzioni di questo genere. La musica c’è ogni giorno e a seconda del periodo, diventa la mia prima occupazione. Inseguo l’idea di fare le cose per piacere più che per necessità da tutta la vita e in ogni ambito.
Nel videoclip del tuo ultimo singolo Nuvola accosti per contrasto la semplicità dell’ambientazione alla complessità della grafica. Questo cortocircuito si ritrova anche nelle tue canzoni: lo indicheresti come cifra distintiva dei tuoi lavori?
Ottima osservazione. Senza fissazioni, quando ne sento la necessità, mi piace cercare la sorpresa, praticando quella che Mayer definiva “violazione delle aspettative”. Credo sia un servizio utile all’intelligenza.
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Lorenzo Palmeri, dalla sua chitarra provata da Lou Reed alla collaborazione con Franco Battiato
Raccontaci due momenti particolarmente memorabili per la tua carriera: uno nell’ambito dell’architettura, uno nell’ambito musicale.
Ce ne sono tanti. Potremmo parlare di quando Lou Reed ha scelto ed è venuto a Milano a provare la chitarra Paraffina che ho disegnato per Noah Guitars, o di quando Franco Battiato ha deciso di cantare con me in un brano. Ma davvero, ci sono stati tanti momenti memorabili.
Cosa c’è da aspettarsi per il tuo futuro, soprattutto musicale? Ci sarà occasione di vedere un tuo spettacolo dal vivo?
Sono impegnato in due nuovi lavori musicali che spero possano vedere la luce il prossimo autunno e di cui al momento posso dire ancora poco. Invece, stiamo ipotizzando delle date live per maggio e giugno prossimi.
Foto: Ufficio Stampa