Anche quest’anno si è tenuta la consueta cerimonia in cui è stata presentata la Guida Michelin 2023, Bibbia per eccellenza della cucina. Il grande evento, per il secondo anno di fila, si è svolta in Franciacorta, tra le meravigliose colline bresciane. Un’atmosfera magica che ha visto l’Italia trionfare con l’assegnazione delle tre stelle ad Antonino Cannavacciuolo. Lo chef e personaggio televisivo è infatti entrato a far parte del Gotha della ristorazione mondiale con il suo ristorante Villa Crespi di Orta San Giulio.
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Antonino Cannavacciuolo stelle Michelin: “Un’enorme emozione”
Il grande risultato è arrivato in un giorno molto speciale per lo chef, quello del suo anniversario di matrimonio. Quest’ultimo ha così commentato l’importante traguardo: “È un momento magico, oggi è anche l’anniversario del matrimonio e mia moglie mi ha perdonato per questo festeggiamento a distanza. Il nostro è un progetto partito 20 anni fa, ci saranno altre aperture e questa enorme nuova emozione è la benzina per andare avanti”.
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Un’enorme soddisfazione per Antonino che, a distanza di sedici anni dalla sua prima stella, ha finalmente ottenuto la MICHELIN, riconoscimento riservato a meno di 140 ristoranti nel mondo. Il noto chef, infatti, ha conquistato la sua prima stella nel 2003, seguita dalla seconda nel 2006. Grazie a Cannavacciuolo sale a 12 il numero di ristoranti che “valgono il viaggio” in Italia: Villa Crespi Orta San Giulio (NO) new entry, Piazza Duomo ad Alba (CN), Da Vittorio a Brusaporto (BG), St. Hubertus, a San Cassiano (BZ), Le Calandre a Rubano (PD), Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (MN), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (AQ), Mauro Uliassi a Senigallia (AN) e Enrico Bartolini al MUDEC a Milano.
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Antonino Cannavacciuolo Guida Michelin 2023: “Nei suoi piatti ci mette il cuore”
Sergio Lovrinovich, Direttore Guida Michelin Italia, ha così commentato il premio assegnato a Cannavacciuolo: “Nei piatti lo chef Cannavacciuolo ci mette il cuore, anzi l’anima come recita uno dei suoi menu, ma anche tecnica, equilibrio e precisione estetica che si traducono per l’ospite in pure emozioni. I suoi piatti sono creazioni inebrianti dai sapori netti e ben distinti, valorizzati dai percorsi degustazione attraverso i quali si spazia dalla Campania al Piemonte con una disinvoltura che fa apparire semplici le cose più difficili, abilità riservata ai grandi chef”.