In occasione dell’uscita del suo primo album Arrogantissimo, noi di Rumors.it abbiamo incontrato l’attore, scrittore e cantautore Giovanni Toscano – già noto al grande pubblico per aver recitato nel film di Paolo Virzì Notti Magiche e nella serie tv in onda su Rai 1 Studio Battaglia – che si è raccontato a noi tra aneddoti della sua vita privata e della sua carriera, con un focus a questa nuova pagina del libro della sua vita chiamata musica.
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Voce graffiata, musica suonata, testi intimi: i suoi brani gettano lo sguardo su una generazione malinconica che ha voglia di restare libera. Sempre alla ricerca di nuove influenze, Giovanni Toscano suona la chitarra e scrive canzoni partendo sempre da un’unica e comune necessità di fondo: raccontare storie. Ecco cosa ci ha raccontato.
Giovanni Toscano – Foto: Ufficio stampa
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Giovanni Toscano: leggi l’intervista completa
Attore, cantante e persino scrittore: quando è nato questo tuo fuoco per l’arte?
Il momento preciso non me lo ricordo. So soltanto che sono cresciuto a musica e film quindi con gli album di Battisti, di Fossati, ascoltati in macchina con i miei genitori andando verso il mare e con film come “I 3 Moschettieri”, e via di lì… Il cinema ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella mia vita. Ad un certo punto, però, è successo che non ho più voluto essere solo uno spettatore ma ho voluto provarci anche io e quindi ho scritto i miei primi pezzi in una roulotte in mezzo a un campo di grano con la mia prima band, che era una band rock con cui facevamo cover di Elio e le storie tese. E poi, invece, ho iniziato il percorso per conto mio.
“Arrogantissimo” è il titolo del tuo primo album: descrive la tua personalità o piuttosto come affronti la vita?
Il titolo del mio album, in realtà, è più una provocazione. L’album racconta un po’ il mio percorso nell’uscire fuori di casa, il percorso verso la vita adulta. All’interno, però, non racconto solo di me ma anche le storie di persone che ho incontrato nell’arco della mia vita e che in qualche modo mi hanno colpito. Storie di conoscenti, amici, suggestioni visive. È una sorta di romanzo di formazione, o forse sarebbe meglio dire di disco di formazione.
Giovanni Toscano – Foto: Ufficio stampa
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Il tuo album può essere considerato come un piccolo manifesto per una rivoluzione gentile: quanto pensi sia importante che anche la musica si occupi di temi importanti (come la solitudine di cui parli nell’album)?
Io credo che la musica, come qualsiasi arte, giochi un ruolo molto importante perché ci aiuta a sentirci meno soli e meno sbagliati e a vedere che c’è un brodo comune da cui tutti veniamo quindi è importante aprirsi alla fragilità.
Come descriveresti il tuo album?
Il mio album lo descriverei come un arcipelago composto da tante piccole isole, quindi simili perché situate nella stessa fascia climatica però ognuna con le sue particolarità. Quindi c’è il pezzo rock, il pezzo folk e così via…
