Pilastro della storia del cinema contemporaneo, paladino di appassionati – e non -, Quentin Tarantino rappresenta uno degli volti – forse uno degli ultimi – di quel divismo registico che oggi sta via via scomparendo. Uno status di divo che il regista americano non ha mancato di sottolineare e di ricordare ai 600 fan accalcati in piazza Duomo a Milano, accorsi alla libreria Mondadori per la presentazione di Cinema Speculation, il libro di Tarantino in cui racconta la genesi del suo amore per il cinema. Il regista infatti, come ogni star che si rispetti, è arrivato con ben 50 minuti di ritardo, rinchiuso dietro ad una mascherina nera che non ha mai tolto durante tutto il corso della presentazione. Mentre Elisabetta Sgarbi, deus ex machina della presentazione, tesseva le lodi del regista e inanellava cifre e record di tiratura – come riporta il Fatto Quotidiano sono 28mila copie le copie vendute in 20 giorni, terza edizione in ristampa -, Quentin Tarantino si è raccolto in un silenzio impenetrabile, da cui non è più riemerso. Neanche al momento della consegna del premio.
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Quentin Tarantino Milano: religioso silenzio e indignazione
Anche di fronte alla presentazione di Antonio Monda che ha tessuto le lodi del regista, “Quentin ha detto che il prossimo sarà il suo ultimo film, e visto che non vogliamo sia così, facciamo un appello affinchè non lo sia”, Tarantino ha solo chiosato: “Devo dire qualcosa?”. Ma all’exploit del regista non è seguita nessuna risposta, solo un firmacopie avvenuto nel più religioso dei silenzi – e tra l’indignazione dei presenti che si aspettavano almeno una frase di senso da parte del regista. Un tragicomico mutismo che ha lasciato la platea di fan, indignati dal comportamento del regista/divo. Ma ciò che lascia in eredità da questo exploit tarantiniano è una riflessione: perché siamo disposti ad accettare dai divi, comportamenti che normalmente non digeriremmo? La natura di divo è tale da giustificare atteggiamenti spocchiosi e poco riconoscenti nei confronti di devoti fan?
Quentin Tarantino libro Cinema Speculation: la storia del suo amore per il cinema
Dal negozio di videocassette all’olimpo del cinema contemporaneo. Quentin Tarantino ha deciso di unirsi alla wave introspettiva del momento – così come ha fatto Spielberg nel suo intimo e toccante The Fabelsman – racchiudendo in un libro il racconto della vita, intrecciata con la passione per il cinema. Cinema Speculation è il racconto di come è nato questo amore e al tempo stesso una storia del cinema secondo Tarantino. Raccontato in prima persona raccogliendo recensioni, ricordi, aneddoti, tra autobiografia, critica e reportage, questo libro offre uno sguardo unico sulla settima arte .