Ad una masterclass del Filming Italy Sardegna Festival, Richard Gere, ospite per pubblicizzare il suo ultimo film Ti presento i suoceri, si è raccontato in una lunga intervista che ha toccato vari punti, la sua vita fuori da New York, la sua lunga carriera, i suoi progetti futuri, del coraggio di essere attori, di quello che i nuovi aspiranti devono fare, e su come gli esseri umani dovrebbero vivere tra di loro.
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Richard Gere Titan: l’attore racconta la sua vita fuori New York
Gere ha raccontato della sua vita ora e della sua ambizione in questo preciso momento: “Sono fortunato a vivere nel verde: io e mia moglie portiamo i figli a scuola e li aiutiamo con i compiti. Viviamo una vita normale e molto semplice. L’ambizione è vivere a pieno quello che questa vita mi offre, senza dare nulla per scontato e consapevole di quanto sia fortunato nel fare ciò che ho sempre sognato. E non è finita qui”. L’attore ha anche assicurato: “Ho ancora tanto da fare. Mio padre ci ha lasciato pochi mesi fa a quasi cento anni, e alla sua età faceva cose straordinarie. Credo che nel corso della vita occorra lavorare su sé stessi per evolversi perché lì risiede la verità”.
Credit: HFPA Photographer
Richard Gere film: come è cambiato il cinema secondo l’attore
Sul cambiamento del cinema si è esposto sostenendo che: “È cambiato il senso della comunità rispetto ad allora, ho girato il mondo con il teatro e con l’obbiettivo di diventare attore migliore, oggi molti film vanno in streaming e sono scritti dai computer. Il grande cambiamento è tecnologico, ma le emozioni che si devono regalare al pubblico sono le stesse: si deve riuscire a far convivere questi aspetti”. Ha poi dato dei consigli ai ragazzi che pensano di intraprendere la carriera da attore: “Cercate di fare quello che vi rende felici e liberi, seguite il vostro istinto e sfidatevi”.
Richard Gere oggi: il pensiero per la nave affondata e la riflessione sul sommergibile
Richard Gere ha chiuso infine il suo intervento con un pensiero sulla vicenda della nave affondata nel Mediterraneo e del sottomarino Titan esploso nei fondali marini: “C’è un triste oltraggio contro il valore dei diritti umani. Dovremmo trattarci l’un l’altro da pari e prenderci cura l’uno dell’altro. Ho sentito dai media l’orribile tragedia avvenuta su una barca nel Mediterraneo, in Grecia. C’è un modo cinico di guardare ai valori umani: tutti parlavano delle cinque persone scomparse con il sommergibile negli abissi. Dei primi nessuno importava nulla. È triste pensare che il valore della vita umana sia diverso in base al posto da dove vieni e a quanti soldi hai”.
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