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Il film Barbie in Russia: la censura, le proiezioni clandestine e la tristezza di un passato che si ripete

Il governo russo ha vietato la distribuzione nelle sale del film Barbie, ma il pubblico ha trovato il modo di raggirare la censura con proiezioni clandestine mascherate dietro a biglietti per produzioni russe. Una storia che ci ricorda tristemente come i regimi abbiano la memoria corta…

di Sara Radegonda | 30 Settembre 2023
Margot Robbie in Barbie Il Film Foto: Warner Bros. Media

Immaginatevi di voler guardare il film cult dell’anno Barbie di Greta Gerwing ma di non poterlo fare perché il governo ne ha vietato la distribuzione nel vostro Paese. E immaginatevi ancora che, per sfidare la follia anacronistica della censura, alcuni cinema abbiano organizzato delle proiezioni clandestine del film sulla bambola più famosa del mondo, mascherate dietro alla vendita di biglietti per una produzione locale. Nonostante queste poche righe possano riportare alla memoria dei più gli anni del protezionismo americano, quando i bar illegali nascosti dietro i più impensabili retro bottega davano vita ad un fortunato immaginario, la verità è che queste righe descrivono realmente ciò che si sta verificando negli ultimi giorni nella Russia di Vladimir Putin, dal febbraio 2022 in guerra contro l’Ucraina.

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Barbie film censura Russia: i motivi dietro alla decisione del governo

Il governo di Vladimir Putin ha infatti vietato la distribuzione del film Barbie perché “non in linea con gli scopi e gli obiettivi stabiliti dal nostro presidente per preservare e rafforzare i valori morali e spirituali tradizionali russi”. In seguito al divieto di distribuzione della pellicola la deputata russa Maria Butina aveva dichiarato, in un’intervista rilasciata a Duma Tv, le reali ragioni dietro alla censura del film di Greta Gerwing: il problema non era infatti da ricercare nella bambola, perfetta incarnazione e celebrazione di uno dei prodotti americani più famosi di sempre – e quindi nemesi dell’ideologia russa -, bensì in un’affinità del film ai messaggi legati al mondo Lgbtq+. “Sono categoricamente contraria alla comparsa di bambole che promuovono relazioni omosessuali nei nostri negozi” aveva detto la deputata. Ma come la storia ci ha insegnato e più volte dimostrato: fatta la censura, trovato l’inganno.

Barbie

Foto: © 2022 Warner Bros. Entertainment Inc. All rights reserved

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Barbie Russia, le proiezioni clandestine sfidano la censura. E gli errori del passato non diventano la saggezza del futuro

Per raggirare la censura, alcuni cinema di Mosca hanno organizzato delle proieizioni clandestine del film con tanto di cartonati di Barbie e Ken a prova di selfie, nascoste dietro alla vendita di biglietti per produzioni russe in una sfida aperta al governo. E, esattamente come i bar illegali dell’epoca del protezionismo pullulavano di gente, le proiezioni clandestine a Mosca accolgono file di persone disposte a violare il divieto in nome di quell’inalienabile diritto alla libertà che la Russia di Putin cerca da sempre di soffocare. Immagini che, per chi vive quotidianamente nella spensieratezza della libertà, appaiono assurde, anacronistiche, deprimenti che rendono partecipi di un triste passato che ritorna, inesorabile. E di quegli errori del passato che – ahinoi – non sono divenuti la saggezza del futuro, ma la cruda follia di un grigio presente.