Esattamente un anno fa oggi, 6 maggio, il mondo intero assisteva all’incoronazione del fu principe Carlo, che per tutti sarebbe da quel momento divenuto re Carlo III. L’inizio di un nuovo regno che ha dovuto affrontare – e affronta tutt’ora -, l’enorme e ingombrante eredità lasciata dalla regina Elisabetta II, la quale avrebbe senza dubbio gestito in modo del tutto differente la crisi che ha colpito la corona inglese nei mesi precedenti l’annuncio della malattia del re e della principessa Kate Middleton. Con l’obiettivo di ridare sostenibilità al regno il sovrano, infatti, è tornato ai propri impegni pubblici giusto in tempo per la celebrazione dell’anniversario dell’incoronazione.
Come sta Kate Middleton? William si sbilancia in un incontro pubblico
I progetti di re Carlo III ad un anno dall’incoronazione
Nei 12 mesi trascorsi dall’investitura è emersa la coerenza di re Carlo III nell’aver perseguito in modo costante l’impegno nei confronti della sostenibilità. Già la cerimonia di incoronazione seppur solenne, si era svolta sotto il segno del rispetto ambientale: il re infatti aveva richiesto promuovendo pratiche eco-compatibili per gli outfit, riducendo il carbon footprint e promuovendo la biodiversità nella scelta dei fiori e delle decorazioni dell’Abbazia di Westminster. E quello sarebbe stato solo il primo passo. Nel corso del primo anno da sovrano e nonostante la malattia, infatti, re Carlo III è riuscito infatti a lanciare primo grande progetto, il Coronation Food Project, che fa di lui il primo sovrano anti-spreco: il re della guerra agli sperperi alimentari ha istituito un’iniziativa di recupero del surplus di cibo che finisce in discarica.
La principessa Kate è stata insignita di un nuovo titolo da Re Carlo
Re Carlo III, un regno tra volontariato e sostenibilità
Le parole chiave del regno di re Carlo III sono dunque delineate: sostenibilità e volontariato. Due obiettivi che il sovrano ha deciso di mantenere saldi nonostante la malattia: Carlo ha deciso di farsi carico di rappresentare altre 228 charities in più – ne seguiva già 441 -, arrivando ad un totale di 669. Mentre la regina Camilla ne ha aggiunte 14.
Questo impegno da parte del sovrano restituisce la volontà della corona inglese di trovare un nuovo equilibrio tra il desiderio di innovazione, legato non solo alle pratiche di sostenibilità ma anche a un’idea di monarchia più moderna e vicina al popolo (l’uso dei social e l’annuncio pubblico della malattia lo dimostrano); e la Continuity – “la vera forza di una monarchia costituzionale” come sottolineato da Jonny Dymond e riportato da Il Corriere – con la tradizione e l’eredità lasciata dal regno della regina Elisabetta II.
Il desiderio di re Carlo III: rivedere la famiglia unita
Nonostante la volontà di creare una continuità con il regno della madre, in un anno di regno sono emerse in modo evidente le peculiarità caratteriali di re Carlo III, diametralmente opposte a quelle adottate dalla madre nel corso della sua reggenza. Infatti alla seraficità e intransigenza della regina Elisabetta II, re Carlo ha scelto un approccio più cauto e coinvolgente, sempre alla ricerca della pace più che della guerra. A dimostrazione di ciò, i numerosi tentativi di ricucire i rapporti con il principe Harry, che è atteso a Londra l’8 maggio per la cerimonia degli Invictus Games e che, secondo le prime indiscrezioni, incontrerà sicuramente il padre. Ma nessun incontro è, invece, previsto con il principe William, il quale avrebbe espresso il desiderio di non vedere il fratello visto il momento delicato che sta affrontando la moglie Kate Middleton.
La nuova linea d’azione messa in campo da re Carlo III nella gestione dell’immagine pubblica della famiglia – che ha sostituto la riservatezza più assoluta con una condivisione maggiore – ha mostrato i propri limiti, come accaduto per la gogna mediatica in cui è stata coinvolta Kate Middleton prima dell’annuncio della malattia. Tuttavia la corona potrebbe dover ritrovare il proprio equilibrio, abituandosi alla tempesta.