La 77esima edizione del Festival di Cannes è iniziata sotto il segno delle donne. Dalla presidentessa di giuria Greta Gerwig che, sul red carpet della cerimonia d’apertura della kermesse, ha sottolineato l’importanza dei risultati ottenuti dal movimento del Mee Too; alla presenza, sul tappeto rosso, di grandi attrici come Jane Fonda – splendida ottantenne -, che nel tempo hanno contribuito in prima persona alla difesa della causa femminile. Fino all’attesissima e commovente cerimonia di consegna della Palma d’oro onoraria alla regina di Hollywood, Meryl Streep, ad opera della collega Juliette Binoche, in un momento di solidarietà femminile intriso di rivoluzione.
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Meryl Streep riceve a Cannes 77 la Palma d’oro onoraria
Meryl Streep, dopo aver percorso il red carpet sulle note di Mamma mia degli ABBA, è stata accolta in sala da una standing ovation, durata oltre 2 minuti; un’accoglienza di fronte al quale l’algida attrice premio Oscar non è riuscita a trattenere le lacrime. Come la collega Juliette Binoche che ha consegnato alla Streep la Palma d’Oro, accompagnata da un discorso di grande stima e rispetto:
Quando ti vedo sullo schermo, non vedo te… Da dove viene? Sei nata così? Non lo so, ma dentro di te c’è una credente, una credente che mi permette di credere. Meryl Streep con i suoi personaggi ha cambiato il modo in cui consideriamo il cinema.
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Meryl Streep e Juliette Binoche, un momento che diventa storia del cinema
Dopo essersi emozionata di fronte alla collega, Meryl Streep ha ringraziato Cannes per averla riaccolta dopo 35 anni, l’ultima volta per Evil Angels del 1989. L’attrice premio Oscar ha detto che guardare la storia della sua carriera è stato “come guardare fuori dal finestrino di un treno ad alta velocità, guardando la mia giovinezza volare verso la mia mezza età, proprio dove sono in piedi su questo palco stasera. Tanti volti e tanti luoghi che ricordo”. Inoltre ha poi ringraziato, con l’ormai inconfondibile tocco di ironia, il suo pubblico:
L’ultima volta che sono stata qui a Cannes ero già madre di tre figli, stavo per compiere 40 anni e pensavo che la mia carriera fosse finita. Sono semplicemente così grata che non vi siate stufati della mia faccia e non siate scesi dal treno. Mia madre, che di solito ha sempre ragione su tutto, mi ha detto: ‘Meryl, mia cara, vedrai. Scorre via così tutto in fretta. Così velocemente’. Ed è vero, lo fa. Tranne che per il mio discorso, che è troppo lungo.
Attraverso i suoi personaggi femminili – dalla Iron Lady a Lord Belfield in La mia Africa, passando per la temutissima Miranda Prisley de Il diavolo veste Prada (solo per citarne alcuni) -, Meryl Streep non solo ha regalato al pubblico ruoli destinati a rimanere cristallizzati nella storia del cinema, ma ha anche contribuito a raccontare lo spettro infinito dell’animo femminile: forte, rigoroso ma anche fragile e complesso. A lei che ha cambiato davvero il modo di vedere i personaggi femminili sul grande schermo.