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Fioccano critiche

Bonolis attacca Sanremo: “È una lunga puntata di Domenica In”

Il conduttore esprime il suo parere sull’evento più atteso dell’anno.

di Redazione Rumors.it | 24 Luglio 2024
Foto: Mediaset

Durante l’ospitata al “Giffoni festival”, il celebre conduttore Paolo Bonolis, ha aperto i suoi pensieri, senza freni, per quanto riguarda il Festival di Sanremo.

Il conduttore romano, ha avuto la direzione artistica e la conduzione dell’evento più atteso dell’anno, sia nel 2005 che nel 2009. Le critiche che sono state rivolte al festival della musica italiana, da parte del conduttore sono state di verse, infatti lui afferma che:

I grandi ospiti non ci sono più perché credo che costino troppo. Visto che non c’è controprogrammazione, è sufficiente fare delle lunghe puntate di Domenica In con una gara canora in mezzo. Può anche darsi che sia questo il ragionamento, che è economicamente più che legittimo.

Foto: Mediaset

Pensieri sulle ultime edizioni

Bonolis ha parlato delle ultime edizioni condotte da Amadeus e anche in questo caso, il conduttore, si lascia a diversi commenti, che sono stati però preceduti da alcuni complimenti, riguardanti la fotografia e la meravigliosa scenografia.

Secondo il conduttore, il problema principale del Festival di Sanremo, sono i contenuti che vengono portati, “dovrebbero avere più sostanza”.

Credo che un evento, l’evento della televisione italiana, vada eventizzato. E per eventizzarlo deve uscire qualcosa che altrimenti nei mesi precedenti la televisione italiana non è in grado di poterti offrire: allora diventa un evento

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Il Sanremo di Bonolis

Successivamente, Bonolis ha riflettuto sulle edizioni del festival che ha presentato personalmente: “Nel 2005, abbiamo veramente rivoluzionato il festival rispetto a quello che era prima, mi è stata data l’opportunità di cambiarlo,” ha dichiarato Bonolis.

Dopo molti anni, abbiamo spostato l’orchestra nel golfo mistico, che a mio avviso è l’immagine più bella che si possa offrire. Nel 2005 mi sono permesso di parlare con i cantanti che avrebbero partecipato all’evento, suggerendo loro: “Perché una sera, voi che siete maestri nel canto e nella composizione musicale, non vi divertite a creare una fantasia su ciò che vi appartiene?” Così nacque l’idea della “serata cover”.

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