Mark Chavez, uno dei medici coinvolti nella morte dell’attore Matthew Perry, era stato accusato di aver prescritto dosi sempre maggiori di ketamina, un potente anestetico, al protagonista di “Friends”. Mark Chavez avrebbe approfittato della situazione finanziaria privilegiata dell’attore. Nella giornata di ieri ha dichiarato di voler un patteggiamento, che potrebbe ridurre la sua pena, che al momento arriva fino a un massimo di 10 anni di reclusione.
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Mark Chavez ammette le sue colpe: rinuncia alla licenza medica
Mark Chavez, rilasciato dietro cauzione di 50.000 dollari, ha rinunciato volontariamente alla sua licenza medica in California in attesa del processo definitivo. Il medico ha ammesso di aver sottratto l’anestetico dalla sua ex clinica e di averlo ottenuto attraverso una prescrizione falsa, presentata a un distributore di farmaci all’ingrosso. La sua colpevolezza non è stata ancora formalmente dichiarata, ma verrà confermata in una prossima udienza con un giudice diverso. Nel frattempo, altri due imputati hanno scelto di collaborare con i federali, mentre due ulteriori accusati hanno respinto le accuse.
Matthew Perry: gli altri coinvolti nell’omicidio sono un assistente e un mediatore
La lista degli imputati include anche Kenneth Iwamasa, l’assistente di Matthew Perry, che avrebbe iniettato la dose letale di ketamina all’attore, ed Erik Fleming, accusato di aver mediato nella vendita del farmaco. Entrambi hanno optato per la collaborazione con le autorità federali. Tuttavia, altri due accusati, il dottor Salvador Plasencia e Jasveen Sangha, soprannominata la “regina della ketamina“, hanno scelto di dichiararsi non colpevoli e affronteranno il processo.
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La famiglia di Matthew Perry attende giustizia
Nel frattempo, il patrigno di Matthew Perry ha dichiarato di voler vedere finalmente giustizia fatta per la morte dell’attore. “Non vediamo l’ora che la verità venga alla luce”, ha affermato, esprimendo il dolore e la speranza della famiglia per una risoluzione di questo tragico caso.