Ospite nel programma “A casa di Maria Latella”, Massimo Giletti si è raccontato dal punto di vista personale e professionale. Il giornalista, che sta per tornare con un nuovo programma “Lo stato delle cose”, ha discusso anche della sua vita sotto scorta. Misura rivelatasi necessaria a seguito delle sue inchieste sulla mafia.
Massimo Giletti: le minacce e la protezione
Giletti, durante l’intervista ha affrontato il tema della sicurezza affermando di vivere sotto scorta a causa delle minacce ricevute. La decisione di proteggere il giornalista è emersa in seguito alle intercettazioni di Filippo Graviano, noto boss mafioso.
Giletti ha rivelato di aver ascoltato le intercettazioni contenenti dichiarazioni allarmanti su di lui tra cui quella di Marcello Dell’Utri, che avrebbe detto: “Deve essere chiuso” (il programma). Il conduttore ha sottolineato come la sua situazione sia peggiorata nel tempo. Questo episodio insieme ad altre rivelazioni delicate ha reso, quindi, il lavoro di Giletti estremamente rischioso.
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L’addio a La7
Un altro dei temi affrontati è stato l’addio a La7, emittente con cui Giletti ha collaborato per molti anni. “Quando parli di mafia e fai ascolti, tocchi poteri forti”, ha spiegato il giornalista, sostenendo che il vero problema non fossero i costi del programma “Non è l’Arena”, ma i contenuti.
Il conduttore ha dichiarato di aver sofferto molto nel vedere sciogliersi il gruppo di lavoro che aveva costruito nel tempo. Viceversa, il rapporto con il proprietario della rete, Urbano Cairo, si è concluso in modo burrascoso: “Con Cairo non ci siamo più sentiti, ma spero che il tempo possa aiutare a un incontro, magari in modo inaspettato”.
Il nuovo programma
Massimo Giletti, rientrato in Rai dopo sette anni, si prepara per il debutto del suo nuovo programma “Lo stato delle cose“. Per il conduttore, ogni nuova avventura televisiva deve puntare a un livello superiore e in questo caso l’obiettivo sarà raccontare l’Italia attraverso figure di spicco della cultura.
“Mi piace chi va controcorrente, come i salmoni”, ha detto Giletti, sottolineando la volontà di voler offrire una narrazione diversa e profonda del Paese.
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