I teatri accolgono Ligabue dopo 13 anni e Campovolo (che si chiama ufficialmente RCF Arena) di Reggio Emilia lo vedrà di nuovo far festa il 21 giugno 2025.
Quella di ieri è stata una serata intensa per Luciano, che ha invitato i giornalisti, la famiglia e gli amici (“Sono 50 anni dal primo giorno in cui abbiamo messo piede a ragioneria, uno choc”) alla prova generale di Ligabue in teatro – Dedicato a noi, con un concerto di due ore che ha raccontato come saranno quelli in partenza domani, 1° ottobre, con due date zero al Teatro Asioli di Correggio.
È proprio dal suo paese che parte questo giro d’Italia lungo 31 date e che vede Luciano tornare in un contesto intimo come quello teatrale per poi riappropriarsi il 21 giugno 2025 di Campovolo. Sarà La notte di Certe notti: per annunciare il nuovo evento ieri sera Ligabue, dopo la prova a Correggio, ha fatto un mini live su un palco allestito all’esterno dell’autogrill di Fiorenzuola d’Arda, davanti a un gruppo di fan. Certe notti (non a caso dice “al primo autogrill c’è chi festeggerà”), come tutto l’album Buon compleanno Elvis che la contiene, compie 30 anni l’anno prossimo: ecco il motivo principale per trovarsi a cantare di nuovo tutti insieme in quel Campovolo che è la casa musicale di Ligabue, anche se “È bizzarro lanciare questo appuntamento prima di un tour che deve ancora iniziare”.
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A proposito, come sarà?
Abbiamo preparato 45 canzoni, ne faremo una ventina a sera. Terremo un’ossatura fissa per le prime date ma l’idea è di cambiare ogni volta. Le canzoni sono intervallate da reading della mia autobiografia, con diversi stralci che cambieranno di volta in volta. I teatri sono una sfida perché sono costretto a cantare da seduto, e a essere ancora più concentrato sulla performance.
In questo tour suonerà per la prima volta tuo figlio Lenny (già alla batteria nell’ultimo album del Liga, Dedicato a noi, nda).
Alla prova ha suonato come se lo facesse insieme a me da una vita. Doveva contrastare un impatto emotivo che non sapevamo come sarebbe stato, mi è piaciuto.
Quest’estate sei stato in vacanza a Nashville, anche con Lenny. Sei stato ispirato in qualche modo?
Le città musicali degli Stati Uniti le ho girate un po’ tutte, mi mancava Nashville. Non mi aspettavo una botta di energia del genere, è un’infilata di honky-tonk (bar, nda) dove si suona 24 ore al giorno. Quanto all’ispirazione, io continuo a scrivere un botto di canzoni e ne butto via tante. Al momento non ho intenzione di lavorare su un album ma finito il tour voglio riguardare tutto l’archivio relativo a Buon compleanno Elvis. L’anno prossimo ci sarà una riedizione che voglio celebrativa, con demo, provini e tutto quello che abbiamo.
Hai ricordato che sono 30 anni di collaborazione con il tuo chitarrista Federico Poggipollini, che questi sono i primi concerti del 2024 dopo l’operazione al tallone, e che è la prima volta che non c’è Claudio Maioli vicino al palco. Era il tuo manager, alcuni mesi fa ha deciso di lasciare.
Non posso avere un altro manager, al momento c’è una squadra attorno a me. Maioli è insostituibile: il nostro è un rapporto di amicizia, adesso è in Sardegna ma mi ha mandato i suoi auguri.
Hai cantato Certe notti all’autogrill, lo avresti mai detto?
Non sapevo sarei finito qui anche se ho suonato in distese di bar e parcheggi di supermercati, la lista dei posti bizzarri ce l’ho nutrita.
21 giugno 2025: festa?
Campovolo è sempre festa. Sono passati 20 anni dal primo concerto lì, era il 10 settembre 2005, altra ricorrenza per l’anno prossimo. Inoltre il 21 giugno è anche la Festa della Musica. Per chi verrà non ci saranno biglietti ma un braccialetto-orologio che ognuno riceverà a casa e che sarà il titolo di ingresso. Dialogherà con un’app. L’esperienza a Campovolo inizierà dal giorno prima, con l’apertura di un Memphis Boulevard con molte attività.
di Francesca Binfarè
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