Durante il prossimo tour in Australia, previsto per il 21 ottobre, Re Carlo III e la Regina Camilla parteciperanno a un ricevimento a Canberra. Tuttavia, pare che nessuno dei primi ministri degli otto Stati australiani abbia accettato l’invito, alimentando il dibattito sull’attuale ruolo della monarchia britannica nel Paese.
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Le giustificazioni degli assenti
Tra i primi a confermare la propria assenza al ricevimento è stata Jacinta Allan, premier dello Stato di Victoria. Peter Malinauskas, leader dell’Australia Meridionale, invece ha citato una riunione del gabinetto regionale come motivo della sua indisponibilità. Anche Steven Miles, vice-premier del Queensland, ha annunciato che non parteciperà al ricevimento perché impegnato nella campagna elettorale. Questa serie di defezioni ha dato vita a diverse polemiche. Alcuni vedono nella scelta dei leader un segnale di crescente tensione con la monarchia britannica.
La reazione dei media e il dibattito sulla monarchia
Le reazioni dei media e dei gruppi monarchici, soprattutto, non si sono fatte attendere. Alcuni giornali australiani hanno interpretato l’assenza dei premier come una mancanza di rispetto verso il sovrano, definendolo “irrispettoso” e “infantile”. I monarchici, dal canto loro, hanno espresso indignazione, tra cui la deputata Bev McArthur che ha condannato il gesto come un “insulto” ingiustificabile nei confronti del Re. Altri hanno sottolineato come la scelta dei premier rifletta la crescente discussione sulla questione repubblicana in Australia.
L’assenza dei leader dal ricevimento reale sembra ricollegarsi quindi a un dibattito più ampio sulla forma di governo del Paese. Carlo III stesso, pur mantenendo il ruolo di capo di Stato in Australia, ha mostrato una certa apertura verso l’eventuale trasformazione dell’Australia in una Repubblica, lasciando la decisione nelle mani del popolo australiano.
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