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Rumors storici

Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti, il dissing più famoso del Rinascimento

La rivalità tra i due artisti era nota all’epoca in quanto si manifestava anche in pubblico, come nel famoso episodio del 1504

di Lucrezia Deho' | 20 Ottobre 2024
Foto: generata con IA

Nell’epoca del Rinascimento italiano, due dei più grandi geni artistici della storia si scontrarono più volte, anche in pubblico. Leonardo da Vinci (1452-1519) e Michelangelo Buonarroti (1475-1564) incarnarono due approcci radicalmente distinti all’arte e alla cultura, dando vita a una rivalità che divenne leggendaria.

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Contesto storico e prime tensioni

Le testimonianze storiche sulla rivalità tra Leonardo e Michelangelo sono numerose, a partire dalle cronache del Vasari, che riporta diversi episodi di scontro. Gli artisti vissero entrambi a Firenze nel periodo in cui la città era uno dei principali centri culturali del Rinascimento. Le prime tensioni nacquero perché entrambi furono incaricati, all’inizio del Cinquecento, di dipingere le pareti opposte della Sala del Gran Consiglio di Palazzo Vecchio, su commissione di Pier Soderini. L’antagonismo, dunque, sembrò prendere avvio da un confronto tra due visioni diverse dell’arte rinascimentale: una più scientifica e razionale, l’altra più emozionale e drammatica. Ad esempio, Leonardo sfruttò il suo “Trattato della pittura” per provocare Michelangelo, criticando indirettamente lo stile scultoreo che quest’ultimo utilizzava.

Foto: Wikipedia – Trattato della pittura

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Lo scontro verbale

La rivalità tra gli artisti si manifestò anche pubblicamente. Uno degli episodi più noti avvenne a Firenze, probabilmente intorno al 1504, quando i due si incrociarono per caso vicino al Duomo. Si racconta che un gruppo di intellettuali stava discutendo di un passo della “Divina Commedia” di Dante, e chiese a Leonardo la sua opinione. L’artista, noto per la sua vasta cultura, iniziò a esporre il suo punto di vista ma proprio quel momento, Michelangelo passò vicino al gruppo. Dato il carattere forte e diretto, Buonarroti non perse l’occasione di punzecchiare Leonardo su una delle sue maggiori fragilità: l’incompiutezza di molte sue opere. Con sarcasmo, insinuò che Leonardo fosse più bravo a parlare che a concludere le sue creazioni: “E tu che parli di Dante, non sei stato neanche capace di finire il cavallo a Milano!” si dice abbia esclamato. Leonardo, sorpreso e offeso dalla durezza dell’attacco, non rispose direttamente, mantenendo la sua proverbiale compostezza.

Questo scambio sembrò riflettere un più ampio scontro tra due visioni dell’arte: Leonardo, il pensatore scientifico e sperimentatore, che cercava la perfezione e la comprensione profonda della natura, e Michelangelo, il maestro scultore che incarnava l’energia e la potenza fisica nell’arte. Questo episodio è solo uno dei tanti che evidenziano l’attrito tra due dei più grandi geni del Rinascimento, entrambi consapevoli della propria grandezza, ma incapaci di riconoscerla nell’altro.

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