Luciana Littizzetto ha espresso forti opinioni riguardo alla proposta di rendere la gestazione per altri un reato universale, suscitando un ampio dibattito. In Italia, infatti, è stato approvato il disegno di legge secondo cui la GPA diventa un reato universale. Sebbene già vietata da vent’anni, la nuova norma estende la punibilità anche a chi la pratica all’estero, con pene fino a due anni di reclusione e multe che possono arrivare a un milione di euro.
La comica ha criticato apertamente l’idea della politica di Giorgia Meloni, sottolineando come si tratti di una scelta che impatta profondamente sulla vita delle donne coinvolte.
Il particolare condannato: l’amicizia di Giorgia Meloni con Elon Musk
Luciana Littizzetto, in particolare, si è scagliata contro la premier Giorgia Meloni per la sua amicizia con Elon Musk, sottolineando le contraddizioni di questa alleanza. Ha evidenziato come la premier sostenga una politica conservatrice, ma allo stesso tempo sia vicina a un imprenditore promotore di tecnologia e globalizzazione. La comica ha anche sottolineato l’incoerenza tra le dichiarazioni di Meloni sulla GPA e le sue azioni che sembrano andare nella direzione opposta.
“Sinora abbiamo parlato in generale, ma ora parliamo di una persona che ha fatto veramente uso della maternità surrogata, uno che in Italia sarebbe messo in galera fino a 2 anni. Uno a caso, Elon Musk. Il tuo amico Musk – dice rivolgendosi alla premier – lo dovresti mettere in galera, perché ha avuto ben 2 figli con l’utero in affitto. Quindi spiegami, l’utero in affitto è un reato universale o lo è solo per chi non è amico tuo?”.
Il video della lettera di Luciana Littizzetto sulla GPA a “Che tempo che fa”
Durante la puntata di “Che tempo che fa”, Luciana Littizzetto ha infiammato il dibattito sulla proposta di rendere la gestazione per altri un reato universale. La comica, che ha il compito di commentare temi delicati dando voce al popolo, ha sottolineato come questa decisione possa portare il fenomeno in paesi dove i diritti delle donne sono meno tutelati. Ha inoltre suggerito che una regolamentazione sarebbe una scelta più adeguata rispetto alla criminalizzazione. Le sue parole hanno ulteriormente alimentato una discussione già accesa su un tema tanto delicato quanto divisivo.