A partire da questa sera Rai 1 trasmetterà la miniserie “MIKE“, un biopic che celebra Mike Bongiorno e che offrirà uno sguardo profondo e personale sulla vita del noto conduttore, intrecciando le tappe della sua brillante carriera con momenti di intimità familiare, spesso rimasti nascosti al grande pubblico.
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Dal successo di “Rischiatutto” al racconto intimo
La miniserie trae ispirazione dall’autobiografia “La versione di Mike“, scritta dallo stesso Mike Bongiorno insieme a suo figlio Nicolò e pubblicata nel 2007. Il racconto prende il via durante l’apice del successo di “Rischiatutto“, quando Mike decide di concedersi ad una lunga intervista per raccontare la sua vita. L’intreccio narrativo inizia nel lontano 1929, con il crollo di Wall Street, evento che costringe la sua famiglia a separarsi. Il piccolo Mike viene portato dalla madre, Enrica Carello, in Italia, mentre il padre Philip rimane a New York. Questo evento segna profondamente la sua infanzia, portandolo a crescere in una Torino difficile e lontano dal padre.
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Dall’Italia ai campi di concentramento
Gli anni torinesi per Mike sono segnati da difficoltà, ma anche da determinazione. Si diploma e inizia la sua carriera come giornalista sportivo, ma il dramma della guerra interrompe tutto. Coinvolto nella Resistenza, Mike viene catturato dai nazisti e imprigionato, prima a San Vittore e poi in diversi campi di concentramento. Le esperienze dolorose, senza alcun contatto con la madre, lo segneranno per sempre. Solo grazie a uno scambio di prigionieri nel 1945, Mike riesce a tornare a New York, ricominciando una nuova vita accanto a un padre che nel frattempo si è risposato.
Il ritorno a Torino e il successo in televisione
Dopo otto anni trascorsi in America, Mike rientra in Italia, proprio quando la televisione italiana sta muovendo i primi passi. Grazie all’incontro con Vittorio Veltroni, uno dei pionieri della televisione, Mike entra nel mondo della Rai. Il 3 gennaio 1954 inaugura le prime trasmissioni televisive con Arrivi e partenze, seguito da una serie di successi che lo consacreranno re indiscusso dei quiz televisivi, tra cui Lascia o raddoppia? e le undici conduzioni del Festival di Sanremo. Oltre al successo professionale, Mike costruisce anche una solida vita familiare con Daniela Zuccoli, rappresentando per il pubblico italiano l’immagine della famiglia unita che lui stesso non ha potuto avere durante l’infanzia.
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Un omaggio imperdibile
Diretta da Giuseppe Bonito, già regista di successo, e con una sceneggiatura firmata da Salvatore De Mola, Mike promette di far rivivere non solo i momenti salienti della carriera televisiva di Bongiorno, ma anche di svelare il suo lato più umano e privato. Interpretato da Claudio Gioè nella sua versione adulta e da Elia Nuzzolo in quella giovanile, il ritratto di Mike Bongiorno che emerge dalla miniserie è quello di un uomo complesso, che ha saputo affrontare le sfide della vita con tenacia e ottimismo, diventando una leggenda della tv italiana.
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