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una leggenda nata dal mare

“Parthenope” di Paolo Sorrentino: incarnazione poetica di Napoli

Il film è un omaggio alla città di Napoli rappresentata dalla figura della protagonista Parthenope: bellissima e contraddittoria

di Elena Mangiarotti | 27 Ottobre 2024
Foto: Screenshot Trailer "Parthenope"

“Sono stata triste e frivola, determinata e svogliata, come Napoli”. Così si conclude Parthenope, film tributo alla città che sorge ai piedi del Vesuvio, firmato da Paolo Sorrentino. Il legame tra Napoli e la protagonista, evidente già dal nome di quest’ultima, viene esplicitato in queste battute di chiusura. Parthenope, una ragazza dalla bellezza irresistibile, di una bellezza che “apre le porte”, ma che è stata anche causa di enormi dolori, rappresenta un’incarnazione della città, con tutti i suoi eccessi, misteri e contraddizioni.

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Il nome della “città più bella del mondo”

Il film racconta la storia di Parthenope, nata nel 1950 nelle acque del Golfo di Napoli e segue il suo percorso di vita attraverso diversi decenni di storia italiana. Interpretata da una Celeste Dalla Porta al suo esordio, Parthenope è una donna consapevole del suo fascino, appagata dall’ammirazione che suscita in ogni uomo che incontra. Nonostante ciò, la sua vita sembra essere inseguita dall’ombra di una costante infelicità. “È impossibile essere felici nella città più bella del mondo…”, con questa frase si delinea il ritratto e il destino di una giovane il cui nome richiama proprio quello della “città più bella del mondo”.

Il film assume i colori di Napoli

Parthenope è una poesia che si muove tra parole e immagini. Fin dalle primissime scene si respira l’aria marina di Napoli, si gode della luce della sua terra, dei riflessi del mare. L’azzurro dell’acqua e il bianco della sabbia e delle case si ripetono insistentemente, anche nei costumi dei personaggi. Il brillare di queste sfumature si affievolisce con l’emergere del lato più oscuro e grottesco della realtà napoletana, che si accompagna a un declino nella vita della protagonista.

Parthenope: tra mitologia e realtà

Accompagnata nelle sue scene più profonde dalle note di “Era già tutto previsto” di Riccardo Cocciante, il film è un inno alla vita, quella più intesa, complicata e imprevedibile. Un inno alla bellezza, alla giovinezza, così effimera e travolgente, all’amore in tutte le sue forme. Un incastro tra presente e passato, tra mitologia e realtà, dove “l’irrilevante viene confuso con il decisivo”. Parthenope è un omaggio a Napoli, che è l’unione di tutto questo.

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