Dalla comicità esuberante degli esordi al trionfo internazionale con La vita è bella, l’attore festeggia 72 anni di talento e passione per l’arte. Ripercorriamo le tappe indimenticabili della sua carriera, tra cinema, premi e l’amore per Dante.
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Roberto Benigni: un genio della commedia italiana
Roberto Benigni, nato il 27 ottobre 1952 a Manciano La Misericordia, un piccolo borgo toscano, è senza dubbio uno degli artisti italiani più celebrati al mondo. La sua carriera è un viaggio affascinante e sorprendente che lo ha visto eccellere come attore, regista, sceneggiatore e comico, riuscendo a far ridere e, allo stesso tempo, commuovere generazioni di spettatori. Con la sua straordinaria capacità di fondere commedia e dramma, Benigni ha creato un repertorio artistico unico, trasformandosi in un’icona del cinema internazionale.
Il suo stile di recitazione travolgente, caratterizzato da una contagiosa energia, un linguaggio corporeo esuberante e un irresistibile accento toscano, ha conquistato sia il pubblico che la critica. In occasione del suo 72° compleanno, siamo onorati di omaggiarlo ricordando i punti di svolta della sua carriera.
Dagli esordi alla scoperta del pubblico internazionale
Roberto Benigni si avvicina al mondo dello spettacolo negli anni ’70, iniziando la sua carriera come cabarettista e attore teatrale. La sua presenza scenica e il suo talento comico non passano inosservati, e ben presto inizia a lavorare in televisione. La sua prima grande occasione arriva nel 1976 con la partecipazione al programma satirico televisivo Onda Libera di Renzo Arbore, dove si fa notare per il suo umorismo irriverente e fuori dagli schemi.
Benigni diventa una presenza fissa nella televisione italiana e nel 1977 debutta al cinema con il film Berlinguer ti voglio bene, diretto da Giuseppe Bertolucci, dove interpreta un giovane uomo proletario alle prese con la complessità della politica e della vita. Questo film, per quanto inizialmente poco compreso, diventerà un cult della cinematografia italiana e segnerà l’inizio di una carriera straordinaria.
Negli anni ’80, Benigni si consolida come uno degli attori comici più amati d’Italia, grazie a film come Il minestrone (1981) e Tu mi turbi (1983), il suo primo lavoro come regista. Tuttavia, è con la collaborazione con Massimo Troisi in Non ci resta che piangere (1984) che conquista definitivamente il cuore degli italiani. Il film, una commedia surreale ambientata nel passato, rimane uno dei più amati nella storia del cinema italiano.
L’apice del successo: La vita è bella e il trionfo agli Oscar
Gli anni ’90 segnano il punto più alto della carriera di Benigni, con la creazione di uno dei capolavori più toccanti e celebrati del cinema mondiale: La vita è bella (1997). Il film racconta la storia di Guido, un uomo ebreo italiano che, durante la Seconda guerra mondiale, usa il potere dell’immaginazione e dell’umorismo per proteggere suo figlio dall’orrore dell’Olocausto. Benigni, oltre a dirigere il film, interpreta magistralmente il protagonista, conferendo al personaggio una leggerezza poetica e tragica allo stesso tempo.
Il film ottiene un successo planetario, venendo accolto con entusiasmo da pubblico e critica. La vita è bella vince tre premi Oscar: Miglior Film Straniero, Miglior Attore Protagonista (Benigni stesso) e Miglior Colonna Sonora (Nicola Piovani). L’immagine di Benigni che cammina sulle sedie del teatro degli Oscar per andare a ritirare il premio è entrata nella leggenda. Questo trionfo consacra Benigni come uno dei più grandi artisti italiani e un ambasciatore della cultura cinematografica italiana nel mondo.
L’ultima decade: Dante e la riconoscenza nazionale
Dopo il successo di La vita è bella, Roberto Benigni ha continuato a lavorare sia come regista che come attore. Nel 2002 dirige e interpreta Pinocchio, una reinterpretazione della celebre fiaba di Carlo Collodi. Sebbene il film non abbia avuto lo stesso impatto di La vita è bella, ha dimostrato ancora una volta il suo amore per le storie classiche italiane e il suo coraggio artistico.
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Negli ultimi anni, Benigni ha trovato una nuova dimensione come divulgatore culturale, dedicandosi all’opera più amata della letteratura italiana: la Divina Commedia. Con la serie di letture pubbliche e spettacoli televisivi su Dante Alighieri, ha reso accessibile e coinvolgente l’opera del sommo poeta anche a un pubblico che forse non l’aveva mai avvicinata. Il suo appassionato recitare i versi dell’Inferno e del Paradiso ha dimostrato la sua capacità di trasmettere emozione e bellezza attraverso la parola poetica.
"Benigni":
— Perché è in tendenza? (@perchetendenza) March 25, 2021
Perché oggi alle 19:10, in occasione del #Dantedi, leggerà al Quirinale il XXV canto del Paradiso, alla presenza del presidente della Repubblica Mattarella e del ministro della Cultura Franceschini pic.twitter.com/z4maKXw2PE
Nel 2021, Roberto Benigni è stato insignito del Leone d’Oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia, un riconoscimento che ha suggellato decenni di impegno artistico e successi. Nel discorso di ringraziamento, Benigni ha dedicato il premio alla moglie Nicoletta Braschi, sua compagna di vita e di lavoro, sottolineando il loro legame indissolubile, sia sul set che nella vita privata.
Un’icona senza tempo
Con la sua energia, la sua comicità travolgente e il suo amore per l’arte in tutte le sue forme, Roberto Benigni è riuscito a lasciare un segno indelebile nella storia del cinema e della cultura italiana. Dai suoi esordi come comico a teatro, passando per i suoi trionfi cinematografici, fino alla sua riscoperta della letteratura italiana, Benigni ha dimostrato di essere un artista poliedrico, capace di toccare il cuore del pubblico in modo profondo.
A 72 anni, la sua carriera è una testimonianza della sua inesauribile creatività e passione per lo spettacolo. Roberto Benigni rimane una figura amata e rispettata non solo in Italia, ma in tutto il mondo, un esempio di come il talento e la passione possano superare i confini del tempo e dello spazio. E, senza dubbio, il pubblico attende con trepidazione ogni sua futura espressione artistica, certa che saprà ancora sorprendere e incantare.
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