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il racconto dei sopravvissuti

Rigopiano: memoria di una tragedia o disastro evitabile? In arrivo la docuserie su Sky

La docuserie su Rigopiano, in arrivo su Sky, affronta con rispetto e senza morbosità una tragedia umana e istituzionale, evidenziando le fragilità del territorio abruzzese, ma soprattutto i drammatici ritardi delle istituzioni

di Isabella Figliolino | 18 Novembre 2024
Foto: ufficio stampa Sky

Dal 20 al 22 novembre, Sky trasmetterà la docuserie dedicata alla tragedia di Rigopiano, un progetto nato da un podcast prodotto da Chora Media e scritto da Pablo Trincia e Debora Campanella. Diretto da Paolo Negro, il lavoro mira a restituire la memoria di una delle vicende più drammatiche della storia italiana recente, con un approccio umano, rispettoso e privo di morbosità.

Rigopiano, un lungo percorso: dal podcast di Pablo Trincia alla docuserie Sky

La docuserie rappresenta la naturale evoluzione di un percorso iniziato con il podcast, che ha già raccolto milioni di ascolti. Come spiegato dal vice direttore di Sky TG24, Omar Schillaci, “il passaggio dal podcast al video è stato fondamentale per trasformare questa narrazione in qualcosa di visivamente impattante”. Sky ha messo a disposizione tutte le proprie risorse per dare voce a questa storia, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sulla necessità di prevenzione e memoria.

“Puntavamo a un racconto umano”, ha dichiarato Pablo Trincia durante la presentazione. “Rigopiano non è solo una tragedia: è la storia di sogni, legami spezzati e vite normali che si sono incrociate in una notte fatale. Dentro quell’hotel potevamo esserci noi, voi, chiunque”.

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Rigopiano: il racconto dei sopravvissuti

La forza della docuserie risiede nella sua capacità di raccontare le emozioni delle persone coinvolte, ponendo al centro il dramma umano. Una delle testimonianze più toccanti è quella di Giampaolo Matrone, uno dei pochi sopravvissuti, che ricorda il momento in cui il padre, trovandolo vivo dopo 62 ore sotto le macerie, gli ha detto: “A me interessi tu, non la pasticceria”. Trincia ha raccontato di aver dovuto allontanarsi durante questa intervista, sopraffatto dall’emozione.

Un altro contributo significativo è arrivato da Marco Foresta, che ha condiviso con il team ricordi e oggetti personali dei suoi genitori scomparsi. “Raccontare la mia storia è stato terapeutico”, ha dichiarato Marco, evidenziando come il progetto abbia rappresentato per lui un percorso di elaborazione del lutto.

La sfida della narrazione visiva per dare “voce” alle vittime

Il regista Paolo Negro ha spiegato come il passaggio al video ha permesso di aggiungere nuove dimensioni alla narrazione. Tra le scelte registiche più potenti, spicca l’uso di materiali personali, come i video girati dalle vittime nei giorni precedenti la tragedia, proiettati sulle macerie di Rigopiano. “Quelle immagini sono come fantasmi”, ha detto Negro. “È stato un modo per dare voce a chi non c’è più, riportandoli simbolicamente nei luoghi che hanno abitato per l’ultima volta”.

La docuserie evita volutamente la “TV del dolore”, mantenendo un equilibrio tra il racconto emotivo e l’inchiesta giornalistica. “Raccontare il dolore è necessario”, spiega Trincia, “ma bisogna farlo con rispetto, senza scadere nella morbosità”.

foto: Ufficio stampa/Annapaola Martin

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Rigopiano oggi: simbolo di memoria e consapevolezza

Per molti, Rigopiano rappresenta oggi un luogo di memoria, un simbolo della fragilità del territorio italiano e della necessità di migliorare la gestione delle emergenze. “Quel luogo dovrebbe diventare un memoriale”, ha affermato Trincia. “Un luogo visitabile, dove le future generazioni possano comprendere cosa è accaduto e imparare da questa tragedia”.

La famiglia Del Rosso, che ha perso tutto nella tragedia, ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria di Rigopiano. “Mio fratello Roberto aveva un sogno”, ha detto la sorella. “Voleva creare una struttura che valorizzasse il territorio, e quel sogno è stato spezzato. È fondamentale restituire dignità a questo luogo e a chi non c’è più”.

Giustizia e responsabilità istituzionali

Uno dei temi centrali è il ritardo nei soccorsi e il fallimento delle istituzioni. Nonostante numerose richieste di aiuto, la macchina dei soccorsi si è attivata troppo tardi, con conseguenze devastanti. “Abbiamo letto migliaia di intercettazioni e testimonianze”, ha spiegato Trincia, “e ciò che emerge è una mancanza di coordinamento e preparazione”.

A otto anni dalla tragedia, il processo giudiziario è ancora in corso, ma i familiari delle vittime non nutrono molte speranze “Non credo che lo Stato condannerà se stesso”, ha dichiarato Marco Foresta. “La giustizia non è stata fatta, e forse non lo sarà mai”.

foto: Ufficio stampa Sky/ Annapaola Martin

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La docuserie di Sky su Rigopiano: un racconto che lascia il segno

Con questa docuserie, Sky si propone non solo di commemorare le vittime, ma anche di invitare alla riflessione su temi cruciali come la prevenzione e la gestione delle emergenze. “Non vogliamo semplicemente raccontare una storia”, ha detto Trincia. “Vogliamo fare memoria, affinché tragedie come questa non si ripetano mai più”.

La docuserie su Rigopiano è un lavoro che unisce giornalismo, empatia e impegno civile, offrendo al pubblico quella che secondo molti sembra essere esperienza intensa e necessaria.

foto: Ufficio stampa Sky