x

x

DAM (Digital Asset Management): cos’è, come funziona e vantaggi

Scopri come il Digital Asset Management (DAM) semplifica la gestione e l’archiviazione dei contenuti digitali, migliorando efficienza e sicurezza

di Redazione Rumors.it | 28 Dicembre 2024

Nell’era della trasformazione digitale, la gestione efficace degli asset digitali è cruciale per le aziende che vogliono rimanere competitive. Ecco perché un DAM è fondamentale. Ma cos’è e come funziona un DAM? Un sistema di Digital Asset Management è uno strumento per organizzare, archiviare e distribuire file multimediali come immagini, video, documenti e altri contenuti digitali.

Secondo GMDE, azienda leader nella fornitura di soluzioni di gestione dei contenuti, questo sistema è uno strumento essenziale per le organizzazioni che desiderano valorizzare al massimo i propri contenuti digitali e supportare la crescita del business.

Definizione di DAM: cos’è realmente un Digital Asset Management

Un sistema di Digital Asset Management è uno strumento progettato per gestire, organizzare e distribuire asset digitali come immagini, video, documenti e file multimediali. Non si tratta semplicemente di un archivio centralizzato, ma di una piattaforma strategica che permette alle aziende di ottimizzare il ciclo di vita degli asset digitali.

Nell’era attuale della trasformazione digitale dove il contenuto è il motore principale del marketing e della comunicazione, esso è diventato indispensabile: tutti gli asset digitali a portata di mano, senza errori o incoerenze.

Quali problemi risolve questo sistema

Le aziende affrontano ogni giorno diverse sfide legate alla gestione degli asset digitali, come duplicazioni, file non aggiornati o difficili da reperire. Un sistema di questo genere risolve problemi critici, tra cui:

  1. disorganizzazione: gli asset sono spesso sparsi su server, dischi locali o cloud non connessi. Il DAM crea un repository unico, centralizzato e facilmente accessibile.
  2. versioni non controllate: capita che si utilizzi una versione obsoleta di un file. Esso garantisce un controllo versione, evitando errori di comunicazione.
  3. tempi di ricerca elevati: senza un sistema simile, trovare un file specifico può richiedere ore. Grazie a funzionalità avanzate di ricerca e tagging, questo tempo si riduce a pochi secondi.

Per esempio, una campagna pubblicitaria globale può essere gestita più facilmente grazie al DAM: il team creativo ha accesso agli asset approvati, il marketing locale può personalizzarli, e i responsabili di progetto possono monitorare le performance in tempo reale.

Le 5 funzionalità principali di un sistema DAM moderno

Un sistema di questo genere che sia efficace si basa su 5 funzionalità principali, tra cui:

  • gestione centralizzata: tutti i file vengono archiviati in un unico luogo, accessibile ovunque e in qualsiasi momento. Questo migliora la collaborazione tra team distribuiti;
  • automazione: processi come approvazione, revisione o pubblicazione vengono automatizzati, riducendo errori e ritardi;
  • distribuzione: esso facilita la distribuzione di file nei formati corretti per diversi canali, come siti web, social media e campagne pubblicitarie;
  • controllo: ogni modifica viene tracciata, garantendo che il team lavori sempre sulla versione più aggiornata e approvata;
  • analisi dell’utilizzo: metriche sull’efficacia degli asset aiutano a identificare quali contenuti performano meglio, guidando decisioni strategiche.

Vantaggi misurabili dell’implementazione

Implementare un sistema del genere per la gestione e la distribuzione degli asset digitali offre numerosi vantaggi. Per prima cosa, se ben utilizzato migliora il ROI, ovvero il ritorno sugli investimenti: con un DAM efficace è possibile ridurre i costi di produzione dei contenuti e ottimizzare il riutilizzo degli asset digitali già esistenti.

In secondo luogo, permette un notevole risparmio di tempo, in quanto in media si stima che il tempo di ricerca degli asset diminuisce del 50%. Inoltre grazie alle funzioni di controllo e di verificare riduce significativamente la presenza di errori.

Infine, il DAM migliora la collaborazione e la velocità di accesso. Avendo tutti gli asset digitali in un unico luogo è più facile e veloce, anche per team di lavoro diversi, avere accesso a ciò di cui hanno bisogno.

Intelligenza Artificiale nei sistemi DAM: cosa cambia

L’Intelligenza Artificiale (AI) sta rivoluzionando i sistemi simili, rendendoli più intelligenti e automatizzati. Per esempio, tra le applicazioni pratiche troviamo il tagging automatico, ovvero l’analisi automatica effettuata dall’AI di ogni asset che è in grado di assegnare ad ognuno un tag, suddividendoli così in categorie.

Con l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale è possibile trovare file digitali come immagini e video utilizzando parole chiave legate al loro contenuto visivo. Inoltre, l’AI può ottimizzare automaticamente gli asset ai requisiti dei vari canali di distribuzione, modificando risoluzioni o formati specifici.

Digital Asset Management vs Altri sistemi: quando scegliere quale

Il DAM è spesso confuso con sistemi come CMS (Content Management System), PIM (Product Information Management) o MAM (Media Asset Management). Tuttavia, ciascun sistema ha scopi specifici:

  • CMS: ideale per la gestione di contenuti web.
  • PIM: ottimale per le informazioni sui prodotti.
  • MAM: focalizzato su file multimediali complessi, come video in alta definizione.

Un DAM si distingue per la gestione centralizzata di tutti gli asset digitali, con integrazioni facili con altri sistemi. Una matrice decisionale basata sui casi d’uso può aiutare le aziende a scegliere il sistema più adatto.

Configurazione ottimale: i 7 elementi chiave

Per massimizzare il valore di questo sistema è fondamentale una configurazione ben pianificata e strutturata. Ecco i sette elementi chiave da considerare:

  1. Struttura dei metadati: una progettazione accurata dei metadati è il core di questo sistema. Permette di etichettare ogni asset con informazioni pertinenti, garantendo ricerche rapide e risultati sempre accurati;
  2. Tassonomia organizzativa: una tassonomia ben definita facilita la classificazione e la navigazione degli asset. Una gerarchia chiara consente agli utenti di trovare ciò che cercano senza sforzi, riducendo i tempi di ricerca;
  3. Gestione dei permessi: èessenziale impostare controlli d’accesso precisi per garantire che solo gli utenti autorizzati possano visualizzare, modificare o distribuire determinati file, proteggendo così la sicurezza e la proprietà intellettuale.
  4. Automazione dei workflow: automatizzare processi come revisioni, approvazioni e pubblicazioni accelera il ciclo di vita degli asset e riduce il rischio di errori umani, migliorando la collaborazione tra i team;
  5. Integrazioni con altri sistemi: esso si connette fluidamente con CMS, PIM, CRM e altre piattaforme aziendali, garantendo una gestione integrata degli asset e un flusso di dati senza interruzioni;
  6. Backup e protezione dei dati: la configurazione deve includere un sistema di backup solido per prevenire la perdita di dati e garantire il ripristino rapido degli asset in caso di incidenti tecnici o errori;
  7. Monitoraggio e analisi delle performance: un buon sistema include strumenti per monitorare l’utilizzo degli asset, analizzarne l’efficacia e individuare opportunità di miglioramento continuo basate su dati concreti.

Una configurazione ottimale non solo migliora l’efficienza operativa ma assicura che il DAM risponda pienamente alle esigenze aziendali.