Enrico Ruggeri è tornato sotto i riflettori con Gli occhi del musicista, il programma in seconda serata su Rai 2, dove la musica dal vivo torna protagonista. “La scelta è stata quella di suonare totalmente dal vivo, chi viene ospite lo sa. Sembra una rivoluzione, ma dovrebbe essere la normalità”, ha dichiarato Ruggeri. Nel frattempo, il 17 gennaio, Ruggeri lancerà il suo nuovo album di inediti, La caverna di Platone, un’opera che mescola musica e riflessione filosofica.
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La caverna di Platone: tra mito e realtà contemporanea
Il titolo dell’album si ispira al celebre mito platonico, che Ruggeri descrive così: “Platone immaginava gente che viveva in una caverna e si convinceva che quella era la realtà. Una volta usciti, preferivano rientrare perché quello che trovavano fuori non gli piaceva”. Una metafora potente che Ruggeri utilizza per raccontare il presente, dominato da illusioni comode e dalla paura di confrontarsi con la verità.
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Il primo singolo estratto, Il poeta, in uscita il 10 gennaio, sarà dedicato a Pier Paolo Pasolini, definito da Ruggeri “un emblema di chi non ha paura di manifestare il proprio pensiero, anche sapendo che potrebbe deludere i propri seguaci”.
Il ritorno di Enrico Ruggeri: dure critiche a Tony Effe
Ruggeri si esprime con schiettezza sui gusti musicali delle nuove generazioni: “Una parte di giovani ascolta miserie lessicali totali, altri vanno anche ai nostri concerti. Magari sono di meno, ma esistono”.
Non si risparmia nemmeno nei confronti del panorama trap e rap: “Sogno un futuro in cui a vedere Tony Effe non ci va nessuno. In giro c’è grande povertà intellettuale e lessicale”. Nonostante le critiche, Ruggeri non crede nella censura: “Non esiste censurare, ma bisognerebbe agire con onestà intellettuale. Dovremmo smetterla di pensare solo ai numeri”.
Il cantautore sottolinea che il problema non è l’argomento trattato, ma il modo in cui viene raccontato: “Sul problema dell’ostilità sociale, Dostoevskij ha scritto Delitto e castigo. Lou Reed ha frugato nei lati più oscuri dell’animo umano, ma ha scritto capolavori. Oggi il vero nodo è la pochezza del linguaggio“.
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Enrico Ruggeri e il peso del passato: il rapporto con il padre
Ruggeri si apre anche su un tema delicato: il rapporto con il padre, segnato dalla depressione. “Era un uomo disturbato, non è stato un rapporto facile. Un’intelligenza buttata via, non ha mai lavorato, ha prosciugato risorse per tre o quattro generazioni”.
Questa complessa eredità ha però alimentato la sua creatività: “Se fossi nato ricco, non avrei avuto la stessa rabbia“. Ma resta il rimpianto: “Gli sono stato abbastanza vicino? Non gli ho chiesto tante cose. Questa incompiutezza mi crea malessere”.
“Gli occhi del musicista”: un ritorno alla musica autentica
Con il programma “Gli occhi del musicista”, in onda su Rai 2 fino al 4 febbraio, Ruggeri vuole riportare l’attenzione sulla musica dal vivo, un’esperienza sempre più rara. “Il narratore non deve raccontare solo la cronaca”, afferma, sottolineando l’importanza di aggiungere poesia e profondità a ciò che si racconta.
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