Mark Zuckerberg ha annunciato l’addio al fact-checking per Meta, la società madre di Facebook e Instagram, che verrà sostituito con un sistema di “Community Notes” gestito direttamente dagli utenti. Questa decisione mira a ridurre la censura, promuovere la libertà di espressione sulle piattaforme sociali e responsabilizzare la community nella verifica delle informazioni. Secondo Zuckerberg, questo cambiamento rappresenta un passo verso un maggiore equilibrio tra controllo e apertura nel dibattito pubblico online.
Addio al fact-checking: cambiamento radicale nella moderazione dei contenuti
In un video pubblicato sui suoi profili social, Zuckerberg ha dichiarato: “È tempo di tornare alle nostre radici sulla libertà di espressione”. Ha spiegato che i sistemi di fact-checking sviluppati negli ultimi anni sono diventati troppo complessi, portando a errori e frustrazione tra gli utenti. Pertanto, Meta ha deciso di semplificare le regole generali per la pubblicazione dei contenuti, consentendo una maggiore libertà di espressione.
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Le implicazioni del nuovo sistema di “Community Notes”
Il nuovo sistema di “Community Notes” permetterà agli utenti di aggiungere note di contesto ai post, offrendo una forma di verifica collettiva delle informazioni. Tuttavia, questa mossa ha suscitato preoccupazioni riguardo all’aumento della disinformazione e dei contenuti dannosi sulle piattaforme. Critici sostengono che l’assenza di un controllo professionale potrebbe favorire la diffusione di notizie false e teoriche del complotto.
Addio al fact-checking: reazioni contrastanti alla decisione
La decisione di Meta ha ricevuto reazioni contrastanti. Linda Yaccarino, CEO di X (ex Twitter), ha accolto positivamente il cambiamento, affermando: “Mark, benvenuto alla festa!” Invece, Michelle Rowland, Ministro delle Comunicazioni australiano, ha criticato la mossa, sottolineando l’importanza di un giornalismo pubblico di alta qualità e verificato.
Con l’abbandono del fact-checking esterno, Meta si allinea a una visione più permissiva della libertà di espressione, simile a quella promossa da Elon Musk su X. Tuttavia, resta da vedere se questo approccio ridurrà effettivamente la censura o se comporterà un aumento della disinformazione sulle piattaforme sociali.
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