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Cecilia Sala racconta a Che tempo che fa la sua prigionia in Iran

Cecilia Sala è stata intervistata da Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa. La giornalista ha raccontato la sua esperienza di reclusione, l’isolamento e le difficoltà vissute

di Aurora Zampieri | 20 Gennaio 2025
Mongini Comunicazione

Cecilia Sala, ospite a Che Tempo che Fa, ha raccontato a Fabio Fazio la sua drammatica esperienza di prigionia in Iran. Durante l’intervista, la giornalista ha condiviso dettagli della sua reclusione e dei momenti di incertezza, svelando anche il ruolo fondamentale della diplomazia e il coinvolgimento di personaggi come Elon Musk nel suo rilascio.

Cecilia Sala racconta a “Che tempo che fa” la sua prigionia in Iran

Durante il suo periodo di prigionia, Cecilia ha affrontato giorni di totale isolamento, un’esperienza che ha messo a dura prova la sua resistenza psicologica. Racconta come fosse impossibilitata a vedere e interagire con gli altri: “Mi hanno tolto gli occhiali perché sono pericolosi”. Le ore passavano lentamente, Cecilia racconta di aver pensato di dover rimanere lì molto più a lungo: Quando è arrivato il libro, quando sono arrivate le lenti, quando è arrivata una compagna di cella ho pensato va bene, posso stare qui altri due anni, tranquillamente. Il libro era Kafka on the shore di Murakami, un libro che hanno scelto loro”.

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Cecilia Sala: un caso che coinvolge diplomazia e interessi internazionali

La rapida liberazione di Cecilia Sala rappresenta un’eccezione, considerando che altri ostaggi italiani e stranieri sono rimasti per anni nelle prigioni iraniane. Le sue parole sulla liberazione sono significative: “Il mio caso è stato risolto in tempi mai visti dagli anni Ottanta”. La politica internazionale ha avuto un ruolo cruciale, facilitando il suo ritorno a casa in tempi così rapidi.

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Sebbene non ci siano stati contatti diretti con Elon Musk, l’imprenditore americano che aveva avuto accesso a informazioni chiave riguardo alle negoziazioni tra Stati Uniti e Iran, il coinvolgimento di intermediari diplomatici ha fatto la differenza.

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Le politiche interne e le dinamiche geopolitiche dietro al suo rilascio

Cecilia Sala racconta che, durante la sua prigionia, temeva che qualsiasi dichiarazione pubblica da parte di Donald Trump contro l’Iran potesse complicare ulteriormente la sua situazione. “Se Donald Trump fosse uscito sulla stampa dicendo pubblicamente che voleva delle particolari ritorsioni contro qualche iraniano, la mia situazione si poteva complicare moltissimo“. Tuttavia, ha sottolineato quanto la diplomazia e il lavoro discreto degli intermediari siano stati decisivi nel riportarla a casa sana e salva.

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La storia di Cecilia Sala evidenzia come la diplomazia, la resistenza psicologica e l’intervento degli Stati possano influire profondamente sulla vita di chi si trova in prigionia all’estero. La sua rapida liberazione, in un contesto così complesso, dimostra il potere delle alleanze internazionali e il coraggio di chi, pur vivendo sotto enorme stress, riesce a mantenere calma e lucidità.

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