Con Viva la vita il cantautore toscano porta al Festival un inno di gratitudine alla sua (e nostra) esistenza. Il nuovo album, Dalla tua parte, è in arrivo il 21 febbraio.
Il primo show green della televisione italiana l’ha condotto lui, Francesco Gabbani. Era il 2022, replicato nel 2023: Ci vuole un fiore, come la canzone di Sergio Endrigo. Una testimonianza chiarissima che, nonostante questa divagazione di successo, la musica per lui è sempre al centro di tutto. Francesco Gabbani rimane innanzitutto un cantautore, un polistrumentista, un autore. Il suo nuovo album, Dalla tua parte, sarà pubblicato il prossimo 21 febbraio. Conterrà anche Viva la vita, il pezzo che Gabbani presenta in gara al Festival di Sanremo. Questa canzone esplora temi legati al senso dell’esistenza, ed è tra l’altro la prima volta che Francesco propone al Festival una ballad.
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Francesco Gabbani a Sanremo 2025 con Viva la vita
Viva la vita è il perfetto lento da ballare alla festa della scuola, un po’ come nel film Ritorno al futuro. Una canzone di oggi ma anche di ieri. Cosa avevi in mente quando l’hai scritta?
“Non avevo in mente nulla, la canzone è fortunatamente nata in maniera spontanea. La componente musicale soprattutto non è stata fatta a tavolino. È un instant classic fuori dal tempo, volutamente slegato da mode sonore. Non ho visto Ritorno al futuro ma ragionando a posteriori questo paragone ha senso: Viva la vita può essere un ballo di coppia e questa immagine mi piace perché ha a che fare con la condivisione, che è uno dei temi che tocco nel brano”.
Cos’altro troviamo in questo inno alla vita?
“Canto viva la vita così com’è finché ce n’è, è una frase inequivocabile. Sembra un concetto semplicistico, ma per me non lo è perché questa gratitudine verso la vita arriva dopo un percorso introspettivo. Tutti ci facciamo domande sul senso della nostra esistenza, ma a mio avviso una risposta precisa la natura non ce la dà, è piuttosto un nostro atto di fede. Io cerco di accettare la strada così com’è, appunto. Sono interessato ad arrivare a una pace che cerco più nei sentieri, a lume di candela, che non nelle autostrade”.
C’è qualcuno o qualcosa che ti ha fatto da guida nei sentieri che percorri adesso?
“Una fonte di ispirazione illuminante per Viva la vita è arrivata da Tiziano Terzani e dal suo libro Un altro giro di giostra. È struggente il modo in cui trovi il senso della vita semplificando tutto”.
Cosa vedremo sul palco di Sanremo?
“Qualche anno fa mi sono vestito da scimmia, sono stato travisato ma sapevo di fare un atto con una componente provocatoria e di impressione scenica. Oggi ho una serenità che mi fa propendere per la semplicità, anzi parlando in generale in una realtà dove tutto è appariscente colpisci di più se sei un piatto di spaghetti al pomodoro tra dieci di cucina molecolare”.
Al Festival farai un po’ il piatto di spaghetti della situazione?
“Lo faccio, il mio gusto è più quello che altro. In un mondo dove tutto è wow mi sento legittimato a rappresentare anche la classicità con Viva la vita. Ho scritto un brano classico per l’ultimo disco di Mina (Buttalo via)”.
Francesco Gabbani: i successi
Con Amen ha vinto il Festival di Sanremo nel 2016 tra ‘Nuove Proposte’, dando il la alla sua carriera. I sei dischi di platino di Occidentali’s karma, con cui ha vinto il Festival nel 2017, hanno fatto rumore: è stata la consacrazione. Francesco Gabbani è arrivato secondo a Sanremo nel 2020 con Viceversa e la sua Spazio tempo è stata la sigla della serie televisiva Un professore. Nella sua carriera ha pubblicato 5 album in studio che gli hanno permesso di racimolare 13 dischi di platino e 4 dischi d’oro. Francesco Gabbani ha iniziato il nuovo tour nei palazzetti lo scorso dicembre all’Unipol Forum di Milano, sold out. Il tour riprenderà a marzo e ci sarà anche una data speciale all’Arena di Verona il 1° ottobre.