A Milano, è stata svelata la presentazione del nuovo album di Jovanotti, che uscirà il 31 gennaio. Il disco, composto da 15 tracce, fonde influenze che spaziano dal Mediterraneo all’America Latina, unendo sonorità diverse che il cantautore racconta con passione. Durante l’evento, Jovanotti ha anche condiviso qualche anticipazione sul tour, che partirà nei palazzetti. “Non avevo mai dato peso al corpo, ma quando si rompe, capisci quanto è fondamentale, come l’aria che respiri”, ha dichiarato il cantante, riflettendo sulla sua esperienza personale.
Jovanotti: il nuovo album “Il corpo umano vol.1”
Il nuovo album di Jovanotti, “Il corpo umano vol.1” è in arrivo il 31 gennaio. Lo ha annunciato Lorenzo al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano. Questo album è per il cantante un modo per superare un anno e mezzo di difficoltà: l’incidente in bicicletta a Santo Domingo, la necessità di una seconda operazione una volta tornato in Italia e la lunga riabilitazione. “Si inizia a dare valore a ciò che hai solo quando si rompe e ti manca”, riflette Jovanotti. “Non pensavo mai al corpo prima, o lo consideravo in modo primitivo. Poi, quando il corpo si è rotto, ti accorgi davvero di quanto ti manchi, come l’aria”.
Infatti, l’album stesso fa riferimento in tutto e per tutto all’esperienza vissuta dal cantante. Anche la copertina riflette il tema, rappresentando il famoso gioco dell”Allegro chirurgo”, dove il paziente ha il suo volto. Lorenzo riflette: “Ho sofferto parecchio al fianco e al ginocchio. La clavicola rimarrà rotta. È un po’ come il kintsugi, la tecnica giapponese che lascia le crepe sugli oggetti, anche se le mie non sono ricoperte d’oro”.
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Jovanotti: il ritorno
Il nuovo album ritorna dopo 8 anni da Oh, Vita, e dopo 3 da Il Disco del Sole. Formato da 15 canzoni tutte diverse tra loro per sonorità e stile ma ognuna parte di uno stesso corpo musicale. Il disco spazia da contaminazioni che vanno dall’Oriente al Mediterraneo fino all’America Latina, offrendo un viaggio che celebra la libertà e l’autenticità. In questo lavoro, Jovanotti sembra rinascere, dando vita a un nuovo approccio alla musica.
Tre i produttori con cui ha collaborato per creare un sound “sartoriale” per ogni traccia: Dardust, con il quale aveva già lavorato su Nuova Era, firma la musica e la produzione di brani come Montecristo, Fuorionda, Un mondo a parte, Le foglie di te, Universo, La grande emozione e Il corpo umano. Inoltre, Jovanotti ha lavorato con Michele Canova, con cui ha realizzato successi come Buon sangue, Ora, Safari e Lorenzo 2015 cc, e con lui ha creato le sonorità di La mia gente, Lo scimpanzé, Celentano e Grande da far paura (arricchito dagli archi di Davide Rossi). Infine, ha esplorato una nuova collaborazione con Federico Nardelli, con cui ha prodotto Senza se e senza ma e 101.
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L’incidente e l’esperienza di vita di Jovanotti
Il corpo umano è stato anticipato dai brani come Montecristo, che ha raggiunto il primo posto nelle classifiche, e Fuorionda, una canzone inaspettata per Jovanotti, che sul palco ha collaborato con i Four on Six, un gruppo jazz manouche. Jovanotti riflette sul corpo umano, vedendolo come il veicolo della vita, sano e vulnerabile allo stesso tempo. Nonostante la sua lunga riabilitazione dopo l’incidente in bici, si mostra grato di essere vivo.
Nel brano Fuorionda, Jovanotti racconta l’esperienza drammatica vissuta durante il suo incidente, descrivendo il momento in ambulanza come un punto di consapevolezza sulla fragilità della vita: “Quel giorno ho capito che si muore“. Racconta di essere stato trasportato in ambulanza con la gamba compromessa, con i medici pronti a rianimarlo. Più tardi, ha appreso di aver rischiato seriamente la vita a causa di una setticemia, causata da un batterio preso in sala operatoria che stava danneggiando l’osso. La diagnosi è arrivata grazie ai medici dell’Humanitas di Milano, che hanno scoperto la complicazione e lo hanno operato nuovamente, facendogli perdere 4 litri di sangue. “È stato un Vietnam“, ha aggiunto Jovanotti, riflettendo su quanto fosse vicino alla morte: “Uno pensa che la morte accada solo agli altri”.
L’album a detta di Jovanotti è il più romantico che lui abbia mai fatto: “L’amore è stato un nutrimento formidabile in questo anno e mezzo. Mi dicevo: “comunque vada siamo noi, Francesca, Teresa ed io”. Mi hanno aspettato, accudito, consolato, rassicurato. E allora sono venute canzoni d’amore”.
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