Nova Gorica e Gorizia sono state il palcoscenico di un evento straordinario che segna un nuovo capitolo nella loro storia condivisa. La cerimonia di apertura di GO! 2025 – Capitale Europea della Cultura ha rappresentato un momento di grande importanza, sottolineando il valore dell’unità e della cooperazione tra Italia e Slovenia. Per una giornata, le due città hanno celebrato la loro identità comune con un programma culturale ricco e coinvolgente.
Nova Gorica e Gorizia, Capitale Europea della Cultura 2025, una cerimonia simbolica: “Da stazione a stazione”
La scelta di inaugurare il programma culturale con un corteo che ha attraversato il confine è stata un potente simbolo di come la cultura possa abbattere ogni barriera. La manifestazione è partita dalla stazione ferroviaria di Gorizia, per poi confluire a Nova Gorica in un tripudio di suoni, colori e tradizioni che hanno coinvolto centinaia di performer e gruppi folcloristici. Il passaggio tra le due città, un tempo separate da un confine fisico, è stato un momento di grande emozione e significato, dimostrando che oggi lo spirito della cooperazione ha preso il posto delle divisioni.
Capitale Europea della Cultura 2025: una partecipazione di alto profilo per un evento di risonanza internazionale
La cerimonia ha visto la presenza di rappresentanti politici e istituzionali sia italiani che sloveni, un segnale dell’importanza che GO! 2025 riveste non solo per il territorio, ma per tutta l’Europa. L’incontro tra il Presidente della Repubblica Italiana e la Presidente della Slovenia ha reso ancora più evidente la volontà di costruire un futuro condiviso, basato su valori comuni e su una visione culturale che supera i confini geografici.
Nel suo discorso, il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha sottolineato il valore simbolico di questa inaugurazione, ricordando come in un mondo segnato da tensioni e divisioni, Slovenia e Italia abbiano scelto un’altra via: “In un mondo caratterizzato da crescenti tensioni e conflitti, dall’abbandono della cooperazione come elemento fondante della vita internazionale, Slovenia e Italia hanno saputo dimostrare che è possibile scegliere la via della cooperazione”. Un concetto ribadito con un toccante riferimento alla memoria storica: “Nella tragedia della Seconda guerra mondiale, un sopravvissuto ad Auschwitz, Roman Kent, ha osservato: ‘Non vogliamo che il nostro passato sia il futuro dei nostri figli’. Con questo spirito abbiamo affrontato le pagine del Dopoguerra per scriverne una nuova, e nulla può far tornare indietro la storia che Italia e Slovenia hanno scritto e scrivono insieme”.
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L’omaggio alla cultura e alle tradizioni locali
Il legame tra le due città è stato celebrato anche attraverso la musica e l’arte. La scelta dell’8 febbraio per l’inaugurazione ha un valore profondo: una data che richiama la Giornata della Cultura Slovena e che coincide con l’anniversario della nascita di Giuseppe Ungaretti. Un filo conduttore tra due importanti esponenti della letteratura che rappresentano perfettamente il dialogo tra le culture di entrambi i Paesi.
Le bande musicali della polizia italiana e slovena si sono esibite insieme per la prima volta, offrendo una dimostrazione concreta di come l’arte possa unire anche realtà istituzionali. L’esibizione congiunta è stata seguita dall’intervento dei sindaci di Gorizia e Nova Gorica, che hanno accolto cittadini e ospiti con un messaggio di fratellanza e collaborazione.
La cultura come ponte tra passato e futuro
L’evento si è concluso con un grande spettacolo in Piazza Transalpina, simbolo per eccellenza di questa Capitale Europea della Cultura. Gli artisti locali e internazionali si sono alternati sul palco per celebrare un percorso di condivisione che durerà per tutto il 2025. La piazza, un tempo segnata dal filo spinato, oggi si è trasformata nel fulcro di un progetto culturale che guarda avanti, costruendo ponti tra generazioni e tradizioni.
GO! 2025 non è solo una rassegna di eventi, ma un’opportunità per rafforzare i legami tra due popoli e dare nuova linfa al panorama culturale europeo. L’inaugurazione ha dimostrato che la cultura non conosce confini e che Nova Gorica e Gorizia possono davvero diventare il simbolo di una nuova Europa, fondata sul dialogo, sull’arte e sulla condivisione.
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