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Live dal backstage

Sanremo 2025: tra conferme e sorprese, le pagelle della prima serata del Festival

Le performance della prima serata del Festival di Sanremo 2025: i voti ai 29 artisti in gara, tra grandi ritorni, sorprese e possibili hit del futuro

di Filippo Piervittori | 12 Febbraio 2025
Foto: Terenghi /IPA

La 75esima edizione del Festival di Sanremo targata Carlo Conti parte rapida e senza troppi convenevoli, ma d’altra parte con 29 artisti da ascoltare in una sola serata e con l’ambizione di andare a dormire prima rispetto all’epoca Amadeus, Conti sembra voler perseguire la concretezza nella sua conduzione.

Sanremo 2025, prima serata: le prime esibizioni

La prima a esibirsi è Gaia con “Chiamo io chiami tu”, che propone un brano pulito e sincero ma che non emana particolari vibrazioni. Diciamo che si porta a casa un 6 (ma potrebbe fare di più). Segue Francesco Gabbani con “Viva la vita”, un Gabbani 2.0, potremmo dire, meno goliardico ma con una nuova maturità artistica e un brano che è decisamente convincente. A lui diamo un 8.

Arriva Gerry Scotti alla sua prima apparizione sanremese. Scotti ricorda che ha fatto della sua vita la semplicità, ma potremmo dire che oltre alla TV la sua carriera ha avuto anche tanto a che fare con la musica, lui che viene dal mondo della radio.

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Artisti a confronto

Terza esibizione per Rkomi con “Il Ritmo delle cose”. La sua canzone ci convince, ma soprattutto la performance è ricca di comunicatività. Per lui ci spingiamo al 9. Quarta a solcare il palco dell’Ariston è Noemi con “Se t’innamori muori”. Bella performance e consolidata esperienza, ma sembra di ascoltare qualcosa di già sentito. Le diamo un 6 sulla fiducia.

A fare il suo ingresso all’Ariston dalla mitica e pericolosa scalinata arriva Antonella Clerici, strizzatissima in un abito argentato dalla sexy scollatura. Evita a fatica l’effetto bomboniera brilluccicante. E lei stessa ci scherza su: “Devo sparare le mie ultime cartucce”.

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Sanremo 2025, prima serata: esibizioni di rilievo

Nuovo blocco di artisti con Irama e la sua “Lentamente”. Canta indossando un appariscente cappotto in stile marinaresco, ma il brano convince e gli diamo un 9 anche per una performance consistente. Arriva poi uno dei brani che possiamo già definire come uno dei tormentoni del 2025: “Cuoricini” dei Coma Cose. Canzone frizzante, ritmata, divertente, che fa venire voglia di ballare. Ci spingiamo sulla vetta e gli diamo 10.

Dopo di loro Simone Cristicchi con “Quando sarai Piccola”. A lui diamo 8, perché riesce sempre a toccare le corde giuste in modo elegante. A seguire Marcella Bella con “Pelle Diamante”. Da un’artista con il suo pedigree ci saremmo aspettati qualcosa che davvero non passasse inosservato. Non c’è riuscita e per lei arriva il 6.

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Momenti emozionanti

Che dire di Achille Lauro? Il suo “Incoscienti giovani” è un brano adatto a vincere il Festival di Sanremo, maturo e appassionato con tanto di sassofono finale. Anche per lui un inevitabile 10 e vedremo quanto riuscirà a far breccia nel cuore degli italiani. Giorgia porta a Sanremo “La cura per me” e ancor prima di cantare si conferma una delle cantanti da sempre più eleganti del panorama italiano. Le sue caratteristiche canore, la sua esperienza, lo stile e l’eleganza che ha fanno di lei una grande candidata al podio finale. Un 8 meritatissimo.

Carlo Conti, non solo ha l’ambizione di far cantare 29 big in una sola serata, ma già che c’è riesce a offrire momenti che potremmo dire storici per il Festival, come l’intervento di Papa Francesco sul tema della musica come veicolo sociale. Ma rilevante è anche il duetto musicale tra la cantante israeliana Noa e l’artista palestinese Mira Awad per lanciare un importante messaggio di pace.

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Foto: Terenghi /IPA

Sanremo 2025 prima serata, pagelle della seconda parte

Riprende la competizione con Willie Peyote con “Grazie ma non grazie” e poi Rose Villain con “Fuorilegge”. Per Willie un 7, per Rose osiamo il 9, ma va detto che nel suo caso la performance e un outfit azzeccatissimo con abito rosso perfetto per lei le hanno dato un certo vantaggio.

La serata si anima con la performance di Lorenzo Jovanotti, che dalle vie di Sanremo circondato da decine di batteristi inizia cantando “L’ombelico del mondo” tra fumogeni e ballerini e fa poi il suo trionfale ingresso al Teatro Ariston. L’effetto scenico è magistrale e ancora una volta Lorenzo dimostra di essere un artista non comune nella scena del panorama musicale italiano.

Riprende la competizione e c’è Olly con “Balorda Nostalgia”, che dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che il suo percorso artistico è ben tracciato e la maturità artistica sta arrivando. 8 per lui.

Prima ancora che inizi a cantare da Casa Coca-Cola si alza un boato alla sola vista di Elodie e del suo abito argento. Ok, nulla da dire come sempre sull’estetica. Ma anche “Dimenticarsi alle 7” merita di essere ascoltata e riascoltata. Nel complesso si merita un bel 9.

Tra le novità ci sono di certo Shablo feat. Guè, Joshua e Tormento. Esperimento coraggioso e a suo modo interessante, ma il brano “La mia parola” non ci sembra un riempipista, solo un po’ troppo lontano dal contesto sanremese. Arriva il 5.

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Chiusura della serata

Chi di Festival ne ha visti parecchi è di certo Massimo Ranieri, alla sua ottava partecipazione. Porta in gara “Tra le mani un cuore”, ma da un gigante della musica come lui ci saremmo aspettati un pezzo indelebile… invece è un 6.

In total white e guanti in pelle rosso bordeaux arriva Tony Effe con “Damme na mano”. Canzone dalle sonorità un po’ vintage che lo proietta in un ambito piuttosto diverso dal consueto. Ma in questa veste, persino con il suo completo bianco, è convincente e gli diamo 9.

Dulcis in fundo i The Kolors con “Tu con chi fai l’amore”, canzone come sempre brillante, ma ci si chiede se possano avere le qualità e ormai l’esperienza per fare di meglio di una canzonetta. Per loro arriva il 6.

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