Il Festival di Sanremo 2025 è ormai giunto al termine, pertanto è possibile abbandonarsi al piacere della gratificante pratica del “tirare le somme”. Mentre si attende di vedere se l’atto finale porterà qualche guizzo inatteso, è ormai chiaro che il ritorno di Carlo Conti alla direzione artistica della kermesse ha, di fatto, messo fine definitivamente all’era di Amadeus, riportando – come in molti hanno sottolineato – il Festival alle origini.
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Festival di Sanremo all’insegna dell’ordine
Come confermato anche nella serata dei duetti, che si è svolta nel più ligio degli ordini, il Festival di Carlo Conti ha preso le distanze da quello a cui Amadeus ci aveva abituato, impedendo così qualsiasi tipo di paragone.
Al disordine, gli imprevisti, i fuorionda e all’arte intesa come espressione del caos che hanno caratterizzato il Festival di Amadeus, Carlo Conti – da buon uomo Rai (nel 2024 ha festeggiato 40 anni di lavoro nell’emittente di Stato) – ha risposto con lo strumento più caro a Tele-Meloni: il controllo che solo il conservatorismo può garantire.
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Infatti – a meno che la finale non scompigli le carte -, la kermesse si è svolta nel più ligio ordine: scalette rispettate, polemiche sedate sul nascere (come quella per la collana di Tony Effe, fatta togliere all’ultimo a causa della troppa riconoscibilità) e nessun Fiorello a briglie sciolte. La linea – Lucarelli l’ha definita della Restaurazione – data da Conti ha creato un effetto straniante, dando prova palpabile di un senso di controllo imposto dall’alto; tuttavia è innegabile che tale modus operandi ha permesso di riportare al centro la musica, vera protagonista del Festival di Sanremo.
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Gli ascolti da record
Il ritorno alle origini e alla centralità della musica al Festival di Sanremo ha diviso il pubblico: c’è chi rimpiange Amadeus e chi, invece, ha ritrovato la propria dimensione nella linea ordinata scelta da Conti. Tuttavia ai pareri subentrano i dati da record: dalla prima serata che ha totalizzato il 65% di share (in confronto al 56,1% dello scorso anno), al 70,8% della serata dei duetti.
Le co-conduttrici, la punta di diamante di Sanremo 2025
Nel clima di ordine assoluto – che non riesce a evitare l’effetto inquietudine -, a spiccare è stata la comicità. Katia Follesa e Geppi Cucciari, in veste di co-conduttrici – hanno saputo portare sul palco quella leggerezza, di cui si è molto sentita la mancanza, creando siparietti arguti e non banali, che hanno dato prova dell’ottimo stato di salute della comicità italiana al femminile.
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