Valeria Bruni Tedeschi si apre in un’intervista, rivelando dettagli inediti sull’infanzia trascorsa con la sorella Carla Bruni. Tra severità, affetto e curiosi aneddoti, emerge il ritratto di un legame complesso ma autentico, che ha segnato entrambe le loro vite. La regista parla anche di accettazione, libertà con l’età e il ruolo trasformativo della maternità.
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Valeria e Carla Bruni: un rapporto di severità e affetto
Valeria ha confessato di essere stata una sorella severa e, a tratti, difficile. “Fino ai 12 anni l’ho praticamente torturata”, ha ammesso. Episodi come il continuo dare ordini o l’obbligare Carla a mantenere le distanze quando si trovava con i suoi amici hanno lasciato il segno: “Le chiedevo di stare a 20 metri da noi. Forse è per questo che oggi non vuole recitare per me”. Nonostante tutto, Valeria riconosce in questi momenti un misto di affetto e intransigenza, vedendo nella sorella una figura quasi filiale.
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Lezioni di vita sotto l’albero di Natale
Un altro aneddoto rivelato da Valeria riguarda le notti di Natale della loro infanzia. Durante l’attesa dei regali, la futura regista intratteneva Carla con vere e proprie “lezioni di vita”. “Le spiegavo come nascono i bambini e come si dà un bacio, ogni anno spingendomi un po’ più in là”, ha raccontato. Episodi che, seppur singolari, mostrano un legame unico e un’educazione informale e affettuosa.
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Un rapporto di ammirazione e rispetto
Oggi, nonostante il passato, il rapporto tra le due sorelle è segnato da stima reciproca, anche se Carla rifiuta categoricamente di essere diretta da Valeria. “Ha lavorato con Woody Allen, ma con me mai”, ha dichiarato con un sorriso. Questo rifiuto, secondo Valeria, è una conseguenza della severità con cui l’ha trattata da bambina. Tuttavia, il loro legame resta forte, e Valeria dimostra una profonda ammirazione per la sorella, sia come persona che come artista.