Il caso che coinvolge Manuel Bortuzzo e Lucrezia “Lulù” Selassié continua a destare discussioni, soprattutto alla luce delle dichiarazioni rilasciate dall’avvocato della ragazza, Edoardo Albertario. La difesa ha sollevato seri dubbi sul procedimento che ha portato alla condanna di Lucrezia a un anno e otto mesi per stalking, evidenziando diverse anomalie nell’indagine e nel processo.
Indagine rapida e sospetti sulla solidità delle prove
“Un’indagine fatta in un mese io la chiamo totale assenza di materiale probatorio“, ha dichiarato l’avvocato di Lulù Selassié in un’intervista rilasciata a Gabriele Parpiglia, mettendo in luce come il caso sia stato trattato in tempi sorprendentemente rapidi. Un’indagine di tale portata, infatti, avrebbe dovuto considerare una serie di eventi e prove distribuite su due anni. La difesa sottolinea come la maggior parte delle prove utilizzate nel processo siano esclusivamente verbali e non supportate da prove materiali. Inoltre, molti dei testimoni coinvolti, “persone comunque vicine alla parte offesa“, hanno dichiarato di non aver mai assistito a un litigio tra i due, sollevando seri dubbi sulla solidità dell’impianto accusatorio.
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Le prove digitali ignorate e la relazione segreta
L’avvocato ha anche criticato la mancata acquisizione dei messaggi e delle conversazioni tra i due protagonisti. “A noi avrebbe fatto immensamente piacere uno screen completo dei cellulari, sia di Lucrezia che del Bortuzzo“, ha dichiarato, sottolineando che la difesa ha sempre sostenuto che la relazione con Lulù Selassié non fosse finita nell’aprile 2022, come sostenuto da Manuel Bortuzzo. I messaggi scambiati dopo quella data potrebbero aver offerto un quadro diverso della situazione, ma non sono stati presi in considerazione.
Le irregolarità procedurali e la richiesta di scuse
Il caso presenta anche altre anomalie procedurali, tra cui una “richiesta di un anno e quattro mesi senza pena sospesa“, che ha sorpreso la difesa. L’avvocato ha espresso stupore per la decisione della procura, considerando che Lucrezia, una ragazza incensurata, non avrebbe dovuto rischiare il carcere. Inoltre, è stata evidenziata l’incoerenza tra la richiesta di scuse da parte di Bortuzzo e la successiva costituzione di parte civile a tre giorni dall’udienza, suggerendo che le motivazioni alla base della denuncia non fossero del tutto chiare.
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Le ripercussioni sulla salute psicologica di Lucrezia
Nonostante le difficoltà legali, l’avvocato ha confermato che Lucrezia sta attraversando un periodo difficile, “sicuramente non sta bene“. L’imposizione del braccialetto elettronico e l’impatto del processo sulla sua vita personale e professionale hanno avuto ripercussioni significative sulla sua salute mentale. Un anno segnato da stress, ansia e difficoltà psicologiche, che ha complicato ulteriormente una situazione già delicata. Questa vicenda solleva interrogativi sul funzionamento della giustizia nei casi di stalking e sul modo in cui il sistema legale si rapporta con i protagonisti noti e la loro esposizione mediatica. La vicenda Bortuzzo-Selassié ci invita a riflettere su come la giustizia possa intervenire nelle dinamiche intime delle relazioni, garantendo un giusto processo e cercando la verità al di là di pregiudizi e semplificazioni.
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