Chiara Ferragni ha recentemente annunciato di essere diventata azionista di maggioranza di Fenice, la società che gestisce il suo brand. Con il 99,8% delle quote in mano, un’acquisizione che le è costata ben 6,39 milioni di euro, la “regina” dei social sembra voler scrivere una nuova pagina della sua carriera imprenditoriale. Ma dietro a questa “rinascita perfetta“, ci sono dettagli che nascondono più di una semplice operazione finanziaria.
Un scontro dietro le quinte
Come riportato dal Corriere della Sera, il cammino di Ferragni non è affatto privo di ostacoli. L’ex socio Paolo Barletta, che deteneva il 40% di Fenice, si è allontanato, e Pasquale Morgese, un altro storico azionista con il 27,5%, ha mantenuto una partecipazione simbolica dello 0,2%, facendo sorgere dubbi sulle sue intenzioni future. Durante l’assemblea decisiva, Morgese si era espresso contro l’aumento di capitale proposto dal nuovo amministratore unico, Claudio Calabi, aprendo la porta a possibili conflitti legali.
Le rischiose mosse di Pasquale Morgese, socio del brand di Chiara Ferragni
La decisione di Morgese di mantenere una quota così esigua potrebbe non essere solo una mossa finanziaria. Secondo il Corriere della Sera, il motivo dietro questa scelta potrebbe essere la volontà di Morgese di avere ancora voce in capitolo in futuro, specialmente in caso di azioni legali contro la gestione Ferragni-Barletta. Con una partecipazione minima, Morgese potrebbe infatti avere la possibilità di promuovere un’azione di responsabilità contro gli ex amministratori, inclusa Ferragni, per presunti errori nella gestione di Fenice.
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Chiara Ferragni: un futuro incerto
Nonostante la gestione di Fenice sia ora affidata al manager Calabi, uno dei migliori in Italia per ristrutturazioni aziendali, il futuro di Ferragni e della sua società appare incerto. Con un fatturato passato da 14 milioni di euro nel 2022 a soli 2 milioni nel 2024, la strada da percorrere per rilanciare Fenice non sembra semplice. Anche se il target della società resta giovane e internazionale, i problemi legali e la visibilità dei “Pandoro gate” e altre inchieste potrebbero compromettere la credibilità della Ferragni.
Chiara Ferragni: il processo a Milano
A complicare ulteriormente le cose, Ferragni dovrà affrontare un processo a Milano per “truffa continuata e aggravata”, con la possibilità che la vicenda si protragga per molto tempo. La sua “rinascita perfetta” potrebbe quindi trasformarsi in una sfida ben più complessa di quanto immaginato inizialmente. Con un futuro incerto, Ferragni si trova ora a navigare in acque tumultuose, tra conflitti interni e difficoltà legali.
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