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Memoria violata

Vandalizzata la tomba di Sandra Milo: l’ira della figlia Azzurra scuote i social

Atti vandalici hanno colpito la tomba dell’attrice Sandra Milo, scomparsa nel 2024. La figlia Azzurra ha espresso rabbia e indignazione, chiedendo rispetto per la memoria

di Redazione Rumors.it | 6 Maggio 2025
Foto: Mimmo Carriero- / IPA

La tomba di Sandra Milo al Cimitero del Verano, a Roma, è stata oggetto di un atto vandalico che ha indignato non solo la famiglia dell’attrice, ma anche migliaia di fan. Scomparsa a 91 anni il 29 gennaio 2024 dopo una breve malattia, Sandra Milo riposa nella tomba di famiglia, oggi purtroppo danneggiata. La lapide deturpata e le piante strappate sono solo alcuni dei segni lasciati da chi ha compiuto il gesto. A raccontarlo con dolore è stata la figlia, Azzurra De Lollis, che sui social ha espresso tutta la sua rabbia: “Chissà cosa ci avrà trovato di così divertente colui o colei che ha danneggiato la lapide della tomba di mia madre…”.

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Lo sfogo durissimo di Azzurra

La reazione di Azzurra non si è fatta attendere. In un post pubblicato anche sul profilo dell’attrice, ha rivolto parole durissime all’autore del gesto: Mi rivolgo proprio a te miserabile, se stai leggendo queste righe: un giorno anche tu finirai sotto terra…”. Uno sfogo amaro e furioso, in cui la figlia della diva italiana ha espresso il suo dolore e la sua indignazione per un atto definito “spregevole e vigliacco”. La donna ha continuato con parole forti, sottolineando che se mai dovesse scoprire chi ha compiuto il vandalismo, la sua reazione sarebbe “implacabile”.

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Solidarietà e sdegno dal web

L’episodio ha immediatamente fatto il giro dei social, dove in tanti hanno espresso solidarietà ad Azzurra De Lollis. I fan di Sandra Milo, musa di Federico Fellini e icona del cinema italiano, hanno commentato con messaggi di affetto, condanna e sostegno. Un atto così offensivo verso una figura tanto amata ha risvegliato il senso di giustizia collettiva: in molti chiedono ora telecamere di sorveglianza e maggiore attenzione ai luoghi sacri della memoria. Il rispetto per i defunti dovrebbe essere un valore universale, ma episodi come questo ricordano quanto ancora ci sia da fare.

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