Un racconto intimo e coraggioso quello di Vittorio Sgarbi al Corriere della Sera, che dopo il lungo ricovero per depressione ritrova se stesso tra le strade di Roma, tra scrittura, passeggiate e l’amore della sua compagna Sabrina. Un percorso di guarigione che si nutre di gesti semplici e consapevolezza.
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Un viaggio dentro le ombre della mente
“Mi sento meglio, ho cercato di prendermi cura di me e del mio corpo”. Sgarbi parla con lucidità di un periodo difficile, raccontando come “le ombre della mente” siano parte integrante della sua esperienza umana. Il critico d’arte non si nasconde e affronta la malattia con quella stessa schiettezza che da sempre lo contraddistingue.
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L’amore come medicina
Centrale nel suo percorso di guarigione è il ruolo di Sabrina Colle, la compagna che gli è stata accanto in ogni momento. “È molto presente nella mia vita”, racconta Sgarbi, mentre lei lo celebra sui social in occasione del compleanno, l’8 maggio, lo stesso giorno dell’insediamento di Leone XIV. Sabrina ha condiviso un post toccante che testimonia la profondità del loro legame. “La pace sia con voi”, ha scritto, definendo Sgarbi colui che le ha “fatto vedere il mondo in una maniera originale”.
Accanto a questo momento personale, Sgarbi non rinuncia al suo sguardo acuto sulla realtà. Sul nuovo Papa, si lascia andare a un commento che rivela il suo interesse: “Mi piace molto”, dichiara, apprezzando quella che definisce una “figura nuova” capace di rappresentare la tradizione con uno spirito rinascimentale. Non manca un tocco da critico d’arte quando osserva l’estetica: “Ha rimesso la mozzetta rossa, e in questo caso l’abito fa decisamente il monaco”.
Rallentare per rinascere
Le giornate di Sgarbi ora hanno un nuovo ritmo: passeggiate a piedi per Roma, scrittura “più lenta e ragionata”, un libro sulla Natività appena pubblicato. I messaggi di solidarietà di amici come Al Bano, Morgan e Piero Chiambretti hanno illuminato i suoi giorni più bui. Un capitolo di rinascita che dimostra come la vulnerabilità possa essere fonte di forza e di nuova consapevolezza. Sgarbi guarda avanti, ringraziando chi gli è stato vicino e promettendo: “Ci vediamo presto”.
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