Sean Penn ha riacceso il dibattito su uno dei nomi più controversi di Hollywood: Woody Allen. Durante un episodio del Louis Theroux Podcast, l’attore 64enne ha dichiarato che non esiterebbe a lavorare nuovamente con il regista, nonostante le accuse di abusi sessuali mosse da Dylan Farrow, figlia adottiva di Allen e Mia Farrow.
Le parole che dividono Hollywood
“Lavorerei con lui senza pensarci due volte — se fosse il progetto giusto”, ha affermato Penn, che ha già collaborato con Allen nel film del 1999 Sweet and Lowdown. Ma è stata la sua posizione sulle accuse, mai confermate in tribunale, a far discutere: “Le storie arrivano per lo più da persone a cui non affiderei neanche un centesimo”. Alla domanda di Theroux se Allen abbia ricevuto un trattamento ingiusto, Penn ha risposto con cautela: “Non conosco nessuno abbastanza bene da poter dire con certezza che qualcosa sia accaduto o meno”. Poi ha aggiunto: “Le storie sembrano sbilanciate in un’unica direzione”. Quando il conduttore ha citato Ronan Farrow, il fratello giornalista di Dylan, Penn ha replicato in modo tagliente: “Beh, sei tu ad avergli dato quel titolo, non io. Ma sì, Ronan Farrow”.
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Innocente fino a prova contraria?
Theroux ha sottolineato che Ronan è un autore rispettato, scrive per The New Yorker e ha portato alla luce alcuni tra i più gravi scandali del movimento #MeToo. Eppure, per Penn, serve prudenza e ha continuato il suo discorso invitando il pubblico a separare i fatti dai movimenti sociali. L’attore ha poi aggiunto: “Non sono a conoscenza di nessun esperto in psicologia clinica o psichiatria che abbia mai parlato di un solo episodio di pedofilia in tutta una vita. In 80 anni, un’unica accusa? Mi sembra improbabile”. Secondo Penn, l’assenza di un’accusa formale resta un dato importante: Woody Allen non è mai stato incriminato e, per lui, questo basta per presumere l’innocenza.
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Il caso Allen: una ferita ancora aperta
Dylan Farrow aveva accusato Allen nel 1992, sostenendo di essere stata molestata quando aveva solo 7 anni. Il regista ha sempre negato tutto, affermando che Mia Farrow avrebbe orchestrato la denuncia dopo aver scoperto la sua relazione con Soon-Yi Previn, un’altra figlia adottiva, oggi sua moglie. Il caso è tornato al centro del dibattito nel 2017, con l’ondata del #MeToo, quando Dylan ha scritto un editoriale sul Los Angeles Times chiedendo: “Perché la rivoluzione #MeToo ha risparmiato Woody Allen?”
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