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Sanremo nella bufera: multa salata alla Rai per pubblicità occulta e c’entra Chiara Ferragni

Il Consiglio di Stato conferma la sanzione da oltre 123mila euro. Sotto accusa l’uso strategico del Festival per sponsorizzare il social.

di Redazione Rumors.it | 3 Giugno 2025
Sanremo, 73° Festival della Canzone italiana, Serata Finale. Chiara Ferragni con Amadeus e Gianni Morandi. Foto: Maurizio D’Avanzo / IPA

Il Festival di Sanremo 2023 non ha solo fatto cantare l’Italia, ma ha anche acceso un faro sull’uso improprio degli spazi televisivi pubblici. Il Consiglio di Stato ha infatti confermato la multa da 123.498 euro inflitta dall’Agcom alla Rai per aver realizzato una pubblicità occulta a favore di Instagram durante Sanremo, sfruttando il palcoscenico dell’evento più seguito della TV italiana. A denunciare il caso fu il Codacons, che ora esulta per la decisione dei giudici, i quali hanno rigettato il ricorso della Rai e anzi hanno rivolto dure critiche alla gestione editoriale del servizio pubblico.

Foto: Comi / Terenghi / IPA

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Multa al Festival di Sanremo: cosa è successo

Secondo quanto si legge nella sentenza del Consiglio di Stato, le condotte poste in essere durante il Festival “integrano la fattispecie di comunicazione commerciale audiovisiva occulta“, come definita dal d.lgs. 208/21. Anche in assenza di un compenso diretto da parte di Instagram, i giudici hanno ritenuto che la ripetuta menzione del social network abbia generato un effetto promozionale innegabile. “Tale evenienza non poteva essere ignorata dalla Rai”, si legge, evidenziando la responsabilità dell’emittente nel vigilare sull’equilibrio tra contenuti editoriali e fini pubblicitari.

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Foto: IPA

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Il ruolo di Chiara Ferragni e la strategia social

A rafforzare la decisione, i giudici hanno sottolineato la presenza strategica di Chiara Ferragni, influencer da 29 milioni di follower su Instagram, scelta come co-conduttrice proprio in funzione del suo potere mediatico. “L’esplicito e reiterato riferimento ad uno specifico social network – spiegano i magistrati – ha assicurato ritorni sia per la Rai, sia per la concessionaria Rai Pubblicità, sia per lo stesso Instagram”. Una sinergia tanto efficace quanto opaca, che ora costerà cara alla TV pubblica.

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